2018-05-11

Essere definita “giovane” non le piace, eppure non ci sono dubbi che, nel contesto in cui è stata eletta presidente, la sua età contrasti con la media degli iscritti. Parliamo di Giovanna Perego, 47enne di Cernusco, cruciverbista e correttrice di giochi di enigmistica, orgogliosamente alla guida della sezione cittadina dell’Anpi. «Mio nonno, Giovanni Vanoli, a cui sono dedicati i giardini di via Mosè Bianchi-Buonarroti, era commissario politico della Brigata Garibaldi che agiva a Cernusco» racconta Giovanna.« Sono cresciuta in una famiglia in cui ho respirato da subito l’antifascismo. Credo di aver sempre saputo cosa fosse l’Anpi, ma di entrarci non ci ho mai pensato, almeno fino al 2007, quando ho cominciato a partecipare attivamente». Giovanna è stata eletta presidentessa nel febbraio del 2017. Nonostante non si senta così giovane, lo è nel contesto Anpi, anche se sembra che le cose stiano parecchio cambiando. «Cernusco ha ragionato in un’ottica di rinnovamento generazionale prima di altre sezioni: ormai è sempre meno raro incontrare giovani nell’Anpi, per fortuna, anche se questo implica il trascorrere del tempo e il conseguente venir meno dei partigiani, della loro autorevolezza e della loro capacità di trasmettere una memoria vissuta sulla propria pelle. Per me essere presidentessa vuol dire prendermi cura di una sezione storica fondata nel 1947, rappresentare i soci, portare avanti i tanti percorsi intrapresi, con uno sguardo al passato e uno al futuro». E sono davvero numerose le attività organizzate: «Mi sento in continuità con quanto fatto dai presidenti precedenti» conclude Giovanna. «Di mio posso dire di aver investito parecchio nella zona, stimolata anche dal fatto di far parte dal 2016 del Comitato provinciale di Milano. Con le altre sezioni dell’Adda Martesana stiamo lavorando in sinergia per dare maggiore forza alle nostre idee, all’antifascismo e alle nostre iniziative. Viviamo in un momento in cui hanno rialzato la testa nazionalismo e razzismo, in cui la pace mondiale è in serio pericolo. L’Anpi, a mio avviso, deve svolgere il suo compito di erede spirituale della Resistenza e, Costituzione alla mano, compiere un lavoro culturale soprattutto con le nuove generazioni, quelle più esposte alle sirene dei neofascismi».
Eleonora D’Errico