2018-05-25

Tante esperienze di vita, la valigia sempre pronta per partire, ma anche una casa adatta a ospitare amici e parenti: ecco le linee guida della vita di Silvia Ghezzi, 46enne cernuschese, a molti nota per aver ricoperto il ruolo di assessore nella giunta Comincini, oggi in pista per dare il via a una nuova avventura. Dal mese di aprile, infatti, Silvia ha aperto una sua attività, la Xenia Hospitality, che si occupa della gestione di case vacanze per affitti brevi. «Tutto è iniziato dalla mia esperienza diretta» racconta. «Con la mia famiglia viaggio molto e negli ultimi anni ho sposato la filosofia di Airbnb, innamorandomene prima come viaggiatrice poi anche come affittuaria. Dopo aver ristrutturato una villetta in via Torriani, ho deciso di rendere autonomo il piano terra creando così un appartamento da affittare».
Iniziando nel 2015, in concomitanza con Expo, Silvia ha avuto un grande boom di richieste, che non si sono però esaurite con il termine dell’esposizione universale, proseguendo ben oltre le aspettative anche nel 2016. L’anno successivo, concluso il suo mandato da assessore ha lasciato quasi in contemporanea il suo lavoro: è da allora che qualcosa è cambiato. «Mi sono resa conto dell’importanza che il concetto di ospitalità aveva sempre avuto per me. Con l’esperienza come Host Airbnb questo è stato ulteriormente amplificato. Così ho deciso di farne il mio lavoro e mi sono buttata a capofitto in questa cosa. All’appartamento in via Torriani se ne è aggiunto un altro in via Monza, che ho acquistato e sto finendo di arredare, nonché una casa in viale Assunta di cui mi hanno chiesto di occuparmi. A quel punto mi è venuta l’idea di aprire una piccola società che possa gestire una rete di appartamenti dislocati sul territorio, che abbiano al centro il concetto di accoglienza, le persone e le loro necessità».
E così è nata la Xenia Hospitality, basata, appunto, sul concetto di “casa ospitale”. «Nei miei viaggi ho dormito in campeggi e in alberghi, ma i ricordi e le esperienze più belle li ho avuti nelle case private, dove ho apprezzato il calore umano e la relazione informale che si crea con i vari host. Così è nato il mio concetto di “casa ospitale”, con una forte attenzione alla gente, perché ogni persona è diversa da un’altra e merita di essere ascoltata e servita diversamente». Un percorso in costante divenire, che ha visto Silvia impegnata anche nell’apprendimento di questioni burocratiche, fondamentali per la sicurezza di chi ospita e di chi viaggia, e nella messa in campo di strumenti che possano agevolare il lavoro e renderlo anche più professionale. A ciò si aggiunga la cura del dettaglio, che non manca mai e contribuisce a rendere le sue abitazioni accoglienti, per fare sentire gli ospiti come a casa. Non per nulla, con il suo appartamento, è diventata una Super Host di Airbnb. Ora, dunque, si inizia la ricerca di nuove case da gestire, con un grande sogno futuro: «Vorrei poter replicare un giorno l’esperienza dell’albergo diffuso, ovvero una serie di appartamenti indipendenti tra loro e dislocati sul territorio, che possono essere tutti di proprietà diversa, ma fanno capo a una sola gestione, che potrebbe aver sede in un bar della città con funzione di reception. In questo caso, forse, potrebbero beneficiarne l’intera città e il commercio locale. E se la cosa dovesse ingrandirsi, portandomi ad aver bisogno di una mano, allora vorrei coinvolgere le mamme senza lavoro della zona». Insomma, un viaggio che inizia oggi e che sogna grandi mete.
Eleonora D’Errico