2018-06-22

Il golf come stile di vita e come mezzo per vivere all’aria aperta. È così che Fabio Gnetti, classe ’67, laureato in legge e consulente per grandi fondi immobiliari, descrive la sua passione e l’amore per lo sport che lo ha portato a partecipare a una prestigiosa competizione internazionale negli Stati Uniti. «Nonostante i successi, il golf per me resta un hobby, una passione irrinunciabile scoppiata in un momento di cambiamento della mia vita», racconta Fabio. «Devo ringraziare il mio maestro Marco Beneduce e tutto il team del centro Osini per avermi accolto 7 anni fa. Avendo praticato tennis ad alto livello per 30 anni non è stato difficile raggiungere buoni risultati così velocemente, ma il golf è comunque sempre una sfida con te stesso e io ho ancora tanta strada da fare». L’anno scorso, insieme al suo amico e compagno di squadra Alfredo Babbini, Fabio ha intrapreso un percorso che lo a portato a gareggiare al fianco dei giganti del golf. Dopo aver vinto una gara al Molinetto Country Club di Cernusco, infatti, il peschierese, 5 mesi fa, è riuscito ad aggiudicarsi la vittoria anche della finale nazionale del circuito a Firenze, strappando un biglietto per l’America. «Quella del Molinetto era solo una delle 60 sfide che si sono svolte in tutta Italia per arrivare a Firenze e stabilire chi avrebbe avuto l’onore di rappresentare il nostro Paese nella finalissima di Columbus, Ohio”, spiega l’atleta. “Vincere in Toscana contro i più forti d’Italia è stato stupendo, ma quello che mi stava aspettando era destinato a rimanermi per sempre nel cuore». Stiamo parlando del Jack Nicklaus International Invitational ed è un torneo internazionale molto importante a cui quest’anno hanno preso parte le delegazioni di Korea, Indonesia, Canada e Filippine, oltre a quella italiana. «È stata un’esperienza strepitosa», ricorda l’immobiliarista. «Abbiamo gareggiato al New Albany Country Club, dove ci hanno trattato benissimo e abbiamo avuto l’onore di incontrare la leggenda del golf mondiale Jack Nicklaus. Abbiamo anche assistito a una gara del circuito Pga, Tiger Woods era a pochi metri da noi». Oltre all’organizzazione perfetta,  Fabio ricorda con grande piacere l’incontro con gli altri concorrenti. «In soli 5 giorni abbiamo stretto bellissime amicizie con i nostri avversari, è stato davvero sorprendente, al di là dei risultati e della competizione. Il golf unisce tantissimo ed è un peccato che in Italia non si riesca ad andare oltre alcuni stereotipi. Stiamo parlando di uno sport praticabile da tutti e accessibile a tutti, non è vero che è elitario e troppo costoso. Il golf è una disciplina che ti permettere di vivere fino a 80 anni tra la natura, ti spinge a uscire di casa e passeggiare nel verde. È una passione a cui non posso rinunciare», conclude Fabio.

Mattia RIgodanza