2018-09-07

Per il terzo anno consecutivo, eccoci a fare la consueta chiacchierata settembrina con il sindaco Paolo Micheli. E allora partiamo subito.
L’estate del semplice cittadino Micheli com’è stata?
«Alcuni giorni di ferie con la mia famiglia, che considero l’ossigeno della mia vita. Per il resto è stata un’estate di luci e ombre. Le luci rappresentate dal grande successo ottenuto con il cinema all’aperto, con una media di 200 presenze a serata, le ombre legate alla tromba d’aria che ha colpito a metà agosto la nostra città. Ancora oggi stiamo cercando di sistemare i danni, con oltre 70 alberi sradicati. Mi spiace dirlo, ma chi, in passato, ha voluto posizionare dei pini nello spartitraffico della Cassanese ha compiuto un errore enorme, visto che le radici non riescono a trovare terreno fertile e le piante sono instabili».
Agosto è stato caratterizzato anche dal rilascio dei permessi di costruire a Westfield...
«Per noi questo vuole dire essenzialmente tre cose. La prima è che abbiamo dimostrato di governare con responsabilità e forza per portare più vantaggi possibile alla città. La seconda è che questo ci permetterà di avere una viabilità speciale dedicata a Segrate e, soprattutto, un hub ferroviario, con l’arrivo di treni interregionali, oltre alla metropolitana. La terza è la nascita dello sportello lavoro che aprirà proprio a settembre e che fornirà numerose opportunità ai segratesi».
Sinceramente, quanto le costa esultare per Westfield, lei che all’opposizione è sempre stato contrario?
«Non ho mai esultato. Ho, però, sempre detto che bisognava essere realisti. La politica non la si fa con l’ideologia e con gli annunci, ma con buonsenso e pragmatismo. Sono diventato sindaco quando questo progetto oramai era troppo avanti, con oneri di urbanizzazione già utilizzati dalla precedente amministrazione. A quel punto abbiamo solo lavorato per portare più vantaggi a Segrate».
A fine luglio c’è stata anche la questione del bando degli asili nido. Tanto rumore per nulla, visto che alla fine ha vinto ancora la cooperativa Stripes?
«Su Facebook tutti sono esperti di tutto, bandi compresi. In realtà questi sono fatti nell’esclusivo interesse della città. Immaginare che fosse stato indetto a vantaggio di qualcuno o solamente pensando alla questione economica è stato grave. E infatti la cooperativa vincente è stata estromessa perché la documentazione prodotta non corrispondeva a quanto aveva asserito».
Qualcosa nei bandi, però, pare non funzionare perfettamente. Penso, ad esempio, a quello di Cascina Commenda...
«Lì c’è stato un mero errore amministrativo e quindi abbiamo dovuto rifare il bando, nonostante fosse già stato concluso. Mi rendo conto che questo ha creato un grande danno alla comunità, soprattutto per la chiusura del bar, punto importante di aggregazione. Una vicenda che mi ha fatto arrabbiare parecchio. Va però detto che i bandi non li fa la politica, ma i funzionari e i nostri sono dei valenti professionisti, nonostante l’errore di questo caso specifico».
E sulla questione erba alta un po’ ovunque, cosa replica?
«Su questa vicenda mi pare che talvolta ci siano posizioni un po’ pretestuose. È stata un’estate straordinaria, basti pensare che in alcune zone abbiamo già effettuato 14 tagli. E per fortuna il nostro bando, rispetto ad altri Comuni, va a centimetri e non a tagli. Comunque abbiamo richiamato, e anche sanzionato, la cooperativa che si occupa del verde».
Questo sarà un anno di bandi nuovi, o sbaglio?
«Sì, in primavera ci saranno quelli dei trasporti, del verde e della pulizia».
Più volte avete ribadito che non ci sono soldi. Va bene, ma non vi pare arrivato il momento di cambiare marcia?
«Abbiamo lanciato la sfida Segrate 2025, che partirà adesso e che si basa su cinque punti. Il primo: reddito comunale garantito. Il secondo: prolungamento della linea 4 della metropolitana. Il terzo: copertura di tutta la città con la videosorveglianza. Il quarto: la città dei tre parchi con valorizzazione del golfo agricolo, del centroparco e del grande parco Forlanini, da collegare con l’Idroscalo. Il quinto: rifacimento del centro cittadino, con una nuova piazza come vero luogo di aggregazione e socializzazione».
Quando nominerà il nuovo assessore per sostituire Di Chio?
«Non gli ho mai chiesto di dimettersi, perché lo reputo un elemento davvero valido. Se, in virtù del suo ruolo di segretario cittadino del Pd, deciderà di farlo lui, a quel punto valuterò chi nominare».
Roberto Pegorini