2018-09-28

Al Piccolo Circo dei Sogni si entra da bambini e si esce da atleti, dediti al sacrificio e aperti all’integrazione tra culture. Per questa stagione la struttura di via Carducci, ha aperto i battenti il 12 settembre scorso, dopo due open day partecipatissimi, iniziando le sue attività con il grande entusiasmo che da sempre la contraddistingue. «Anche quest’anno avremo delle novità che ci permetteranno di ampliare la gamma di discipline che trattiamo e di fornire un servizio migliore ai nostri iscritti», spiega Paride Orfei, artista di fama internazionale, figlio del celebre Nando e direttore della scuola. «Innanzitutto avremo a disposizione docenti professionisti in tutte le arti circensi: trapezio, cerchio, acrobatica, equilibrismo e magia, che rappresenta una delle grandi novità di questa stagione assieme alla pole dance. D’altronde, l’illusionismo, è presente nei circhi come materia sin dalla notte dei tempi. Saranno poi previsti workshop e un convitto per gli iscritti che vengono da lontano per imparare da noi».
L’obiettivo è sempre quello di divulgare le tecniche circensi, in grado di fondere l’atletica con l’arte, e di crescere giovani che non si limitino a eseguire esercizi di altissimo livello ma che creino anche una forte interazione con il pubblico, un po’ come avviene nel teatro.
«Abbiamo già avuto un sacco di richieste d’iscrizione per quest’anno», continua Paride. «Abbiamo predisposto tre fasce di età. La prima va dai 3 ai 5 anni ed è seguita da un’esperta in pedagogia. A quest’età ci si avvicina alle discipline attraverso il gioco, sviluppando psicomotricità e imparando esercizi atletici completi come il nuoto. Poi abbiamo i ragazzi fino ai 16 anni che cominciano ad assaggiare tutte le discipline, dall’equilibrismo all’acrobatica, a che iniziano a capire cosa gli piace davvero e dove eccellono particolarmente. La terza fascia, infine, è un ibrido tra il professionale e il dilettantistico, tra chi vuole solo fare sport e chi vuole diventare un vero circense. A questo proposito stiamo lavorando con la Regione perché vengano rilasciati dei veri e propri certificati di professionalità».
Comprendendo così tante fasce di età, il Piccolo Circo dei Sogni diventa una vera e propria scuola di vita, che forma il carattere all’insegna del rispetto delle regole e della condivisione. «Ci teniamo molto che i nostri allievi imparino il significato di integrazione e famiglia, di sacrificio e di rispetto», conclude il famoso circense. «Attualmente la nostra è l’unica scuola d’Italia fatta proprio per ospitare tutti, non solo chi viene da questo mondo. Il fatto che abbiamo due tendoni a disposizione e un sistema di convitto ci rende addirittura unici in Europa. Ringraziamo le amministrazioni comunali che ci hanno sempre appoggiato e speriamo che ci aiutino anche in futuro a diventare un’eccellenza mondiale».
Mattia Rigodanza