2018-11-08

Dai banchi dell’opposizione è sicuramente quello che prende più spesso la parola. E proprio con Giampiero Airato, consigliere comunale di PartecipAzione, abbiamo fatto una lunga chiacchierata sullo scenario politico segratese.
Partiamo dalla notizia del momento: le dimissioni dell’assessore Costamagna, condannato in primo grado per non aver versato l’Iva. Che idea si è fatto della vicenda?
«A differenza di questa maggioranza noi siamo garantisti e una persona è innocente fino a quando non sono passati 3 gradi di giudizio. Detto questo, la questione è politica. Non posso essere d’accordo sulle dichiarazioni fatte dal sindaco Micheli in consiglio comunale, che si è detto orgoglioso di averlo nominato. È vero che il momento è difficile e che c’è crisi, tuttavia non si può giustificare qualcuno che non paga le tasse, anche se per dare lo stipendio ai propri dipendenti. Non è il modello di imprenditoria a cui io posso dare la mia stima. Esistono imprenditori che ci mettono capitali propri per evitare questo, mentre Costamagna  ha omesso di pagare l’Iva, soldi che in precedenza gli erano stati versati dai suoi clienti».
Insomma, direi  che il suo è un giudizio altamente negativo...
«Beh. Mi stupisco di come possa averlo nominato senza avere considerato la situazione. Non posso pensare che non sapesse. Dopo 4 mesi di attesa decide per assessore con problemi legali, proprio lui che ha denunciato Alessandrini per dei sentito dire o per presunte irregolarità. Alla faccia del paladino della giustizia».
Insomma, questa vicenda per lei è praticamente un assist...
«In effetti. Anche perché Costamagna era dipinto come un modello di imprenditore in grado di mantenere la sua attività in Italia, senza licenziare mai i suoi dipendenti».
Cambiamo argomento: come si sta sui banchi dell’opposizione?
«C’è tanto lavoro da fare. È molto più complicato rispetto a fare il consigliere di maggioranza. Se i miei colleghi, che in passato sono stati proprio su quei banchi ,si potevano talvolta prendere il lusso di acconsentire all’operato della giunta, ora invece devono entrare nel merito, studiare, documentarsi. E stiamo cercando di tenere unita la squadra. Non è facile: siamo quasi tutti giovani politicamente e anagraficamente e abbiamo impegni di lavoro notevoli».
Negli ultimi tempi un po’ meno, ma in passato dai banchi della minoranza parlava solo lei. Non si è mai sentito un po’ solo a fare opposizione?
«Decisamente sì, e ho espresso questa mia sensazione anche agli altri. Comprendo che a volte si facciano azioni individuali per cercare maggiore visibilità, ma questo non deve escludere il fatto di avere una linea comune. Ultimamente è vero che ho sentito parlare anche altri colleghi dell’opposizione e questo mi ha fatto piacere. Se poi lo fanno perché tra due anni si tornerà al voto, poco mi importa. Quello che conta è fare sentire che ci siamo».
Passiamo alla relazione del Ministero delle Finanze e dell’Economia che ha criticato pesantemente la gestione economica della passata amministrazione. Lei ha dubbi sulla  sua effettiva credibilità?
«Assolutamente. Sono certo che nella relazione qualcosa di sbagliato ci sia. Ora si devono formulare le controdeduzioni. Ad oggi sto ancora aspettando quale posizione intenda prendere l’amministrazione. Io vorrei che fossero portare in commissione e, susseguentemente, in consiglio comunale. Sono convinto che ci siano errori sui numeri e sui dati. Inoltre, a livello generale, trovo assurdo che un funzionario dello Stato faccia considerazioni così personali. Il suo è un documento politico e non tecnico. E trovo anche assurdo che abbia la presunzione di criticare l’operato di 10 anni di  un’amministrazione, solo valutando delle carte per un mese. La sensazione è che sia stato aiutato. Comunque stiamo cercando di approfondire l’argomento sia con il ragioniere capo, il quale è difficile da rintracciare visto che non c’è molto in Comune, che con il ministero stesso».
Definirlo documento politico è molto forte...
«Non direi. Basti pensare che il sindaco ha già detto che questo sarà il suo manifesto politico della prossima campagna elettorale. Punteranno ancora una volta su quanto è stato cattivo Alessandrini, visto che non avranno altri argomenti».  
Il clima è innegabilmente teso: ma lavorare tutti insieme per il bene di Segrate è proprio utopia?
«Noi auspichiamo che questo avvenga, ma come si fa a lavorare con chi ci ha dato dei ladri e ha denunciato tutti quelli della passata amministrazione? Non vedo dove possano esserci punti di contatto. Comunque noi non punteremo sull’attacco personale, se non costretti a difenderci, bensì ragioneremo sempre sull’operato di questa giunta».

Ma che voto dà a questa giunta?

«Gravemente insufficiente. Il mio concetto di amministrare una città è ben diverso. Non basta fare quadrare i conti a tavolino, altrimenti non servirebbero gli assessori, ma solo un paio di contabili e ragionieri. Alla città vanno dati servizi, si devono trovare risorse anche grazie all’imprenditoria privata, pianificare entrate derivanti da attività possibili da realizzare. Non si deve per forza bloccare lo sviluppo».

Qual è l’assessore che l’ha maggiormente deluso?

«Diciamo che su tutti non avevo grandi aspettative. Quello con cui sono più in disaccordo è forse il vicesindaco Stanca, che è anche assessore al Bilancio. Mi dispiace sia stato per tanto tempo legato anche ai Lavori Pubblici, fa capire la linea di questa amministrazione».

C’è uno che sta apprezzando?

«Sono tutti distanti dal mio pensiero di amministrare. Non ho trovato aperture e disponibilità a considerare lo sviluppo della città.Forse ha cercato di farlo De Lotto in qualche occasione, ma è stato bloccato da agenti esterni che conosciamo».
Mancano due anni alle elezioni. Ci state già pensando?
«Sicuramente. Siamo consapevoli che è arrivato il momento di coordinare il lavoro dell’opposizione e fare squadra per arrivare pronti all’appuntamento».
E Airato ci sarà?
«È presto per deciderlo. Tengo molto a Segrate e mi sto impegnando per riportarla ai livelli di eccellenza raggiunti con Alessandrini sindaco. Vedremo... Sono molto impegnato da un punto di vista professionale. Per fare politica seriamente ci vuole tanto impegno. Valuterò con calma».
Pronto anche a fare il candidato sindaco?
«Se me lo chiedessero ci penserei molto. E vorrei conoscere bene la mia squadra prima di impegnarmi».
Pronto anche a fare l’assessore di un nuovo Alessandrini sindaco?
(ride) «Non so se si candiderà. Se fosse così e mi dovesse chiedere un impegno di giunta, farei le mie riflessioni, come ho già detto prima. E vale per tutti gli eventuli candidati sindaco».