2018-12-14

Ex sindaco e successivamente consigliere comunale sui banchi dell’opposizione, dopo cinque anni di pausa Daniele Cassamagnaghi è tornato a sedersi sui banchi di Villa Greppi, come capogruppo di Forza Italia. E allora ascoltiamo le sue riflessioni.
Allora, come è stato tornare in trincea?
«Bello, interessante e stimolante. Le cose si evolvono e ci sono nuovi temi da affrontare. Penso, ad esempio, alla Cernusco del futuro: come sarà? Quanti abitanti avrà? Quale sarà il suo sviluppo urbanistico?».
Sono più le volte che pensa: “chi me l’ha fatto fare” oppure “quanto mi è mancata la politica attiva”?
(Sorride) «Me la sono andata a cercare, non ho diritto di lamentela. Però posso dire che non sono certo tornato per salire sul carro dei vincitori, aderendo a Forza Italia forse nel suo momento più delicato. Diciamo che è un impegno preso tra amici per riportare a percentuali più consone un partito liberale e moderato, di cui si sente la necessità».
Togliamoci il pensiero: da ex sindaco come giudica l’operato di Zacchetti?
«È una bravissima persona, però ricerca troppo il consenso totale. I cernuschesi l’hanno votato per prendere decisioni. Apprezzo la sua volontàdi condivisione, ma poi arriva il momento di scegliere una strada. Tanto non puoi fare contenti tutti».
Dai banchi dell’opposizione, quali sono le cose che chiedete a questa amministrazione?
«Abbiamo lanciato una serie di proposte. Innanzitutto Cernusco è sporca e va migliorata la pulizia. Poi va trovata una soluzione al traffico di attraversamento e, non ultimo, il problema della sicurezza. Chiederemo un organismo ad hoc che coinvolga tutti, dalle associazioni alle scuole. Per me se rubano anche una sola bici non è fisiologico, è grave. Cosa aspettiamo a installare le telecamere? Viviamo in un’isola tutto sommato felice, ma non per questo si deve abbassare la guardia».
Come vede il futuro di Cernusco?
«Dobbiamo assolutamente favorire l’insediamento di attività produttive. Per noi “Cernusco Città Europa dello Sport 2020” deve essere come Expo per Milano. Dobbiamo mettere sul piatto una serie di proposte, essere attrattivi e defiscalizzare il più possibile. E dobbiamo pensare al commercio locale. E poi…».
E poi?
«Nei prossimi anni ci vorranno soldi per la nuova scuola e la riqualificazione di via Manzoni e si dovranno fare mutui. Ebbene, abbiamo la Melghera e l’ex Garzanti e visto che un nuovo Pgt prima del 2021 non lo immagino, dobbiamo pensare a delle varianti per avere soldi con cui abbassare i mutui».
Qualcosa di positivo, invece, lo troviamo?
«Certo. Ci sono più cose, ci mancherebbe, non ultimo il Piano del Diritto allo Studio che Forza Italia ha votato».
A proposito, qualcuno dell’opposizione ha criticato la vostra scelta, e quella delle due civiche rappresentate da Gargantini e da Frigerio, di votare a favore…
«Trovo disarmante e deprimente votare contro qualcosa solo perché sei all’opposizione. Si dice sempre che lavoriamo tutti per il bene della città, va bene dire “no”, ma poi bisogna anche fare proposte. Quando ci asteniamo o votiamo a favore di qualcosa è perché alcune nostre proposte sono state recepite dalla maggioranza».
Insomma, vede difficile che la minoranza possa trovare coesione?
«Ma io credo che nella Lega, perché, non giriamoci intorno, è di questa forza che si parla, ci siano militanti che la pensano diversamente dall’ostruzionismo totale. E comunque il fairplay tra noi non manca, seppure ci siano differenze di vedute».
Quindi rigetta al mittente l’etichetta di stampella della maggioranza?
«Con il consenso che ha avuto il Pd alle amministrative credo non abbiano proprio bisogno di alcuna stampella».
Da musicista, cosa pensa del Festival dedicato a Giuseppe Verdi che per un mese ha tenuto banco a Cernusco?
«Penso solamente bene. Un’iniziativa da riproporre e magari migliorare ulteriormente magari coinvolgendo i ragazzi del Conservatorio che sono musicisti di rilievo assoluto. Comunque un grande applauso a Simona Guarisi e a tutti gli organizzatori. E a proposito di musica, posso aggiungere una cosa?».
Certamente.
«L’amministrazione comunale deve sostenere maggiormente la Banda de Cernusc. Parliamo di un’istituzione della città a cui si danno 3mila euro di contributo, di cui 1.500 servono per pagare l’affitto dei locali. Almeno si metta a Bilancio 10mila euro».
Visto il periodo, sotto l’albero di Natale cosa si aspetta possa trovare Cernusco? E cosa si aspetta di trovare lei?
«Direi che la risposta possa essere una sola. Mi aspetto, per la città e per me che sono cernuschese, che Cernusco diventi un Comune guida per quanto riguarda le imprese, le attività produttrici e l’urbanistica, mi aspetto che Cernusco abbia un’idea di urbanistica che la ponga come cittadina moderna anche rispettando la sua storia. Infine vorrei capire quale strategia si intenda applicare nei confronti della crescita dell’ospedale Uboldo. Vorrei vedere un’idea di sviluppo che mostri certezze e stabilità. Il futuro dell’Uboldo non può essere quello di navigare a vista come sta facendo oggi».