2019-10-11

Chiusa una porta si apre un portone ricco di possibilità per il futuro e, spesso, di nuovi orizzonti. Potrebbe essere questo l’attuale motto di Chiara Gatti, fresca di dimissioni dall’assessorato alla Cultura, allo Sport e alle Politiche Giovanili. Nessuna polemica politica, nessun avvicendamento strategico: la scelta di rimettere il suo mandato è stata dettata esclusivamente dall’esigenza di dedicarsi alla sua famiglia che, di recente, si è allargata vedendo l’arrivo di una nuova, piccola componente.
Cos’è cambiato nell’ultimo mese?
«A livello istituzionale è cambiato ben poco. Sono sicura che i cittadini si accorgeranno subito del fatto che esista una perfetta continuità tra me e il nuovo assessore, Raffaele Vailati. D’altronde in questi anni abbiamo lavorato spesso insieme e lui si è dimostrato fondamentale soprattutto nell’organizzazione di quegli eventi che hanno dato risalto alla componente culturale e giovanile della nostra comunità. In più conosce bene la macchina comunale, non parte di certo da zero».
E a livello personale, invece?
«Qui la questione cambia. Per me è stato uno stravolgimento totale, ma alla base c’è stata una scelta non improvvisa e condivisa con i miei colleghi, quindi posso dirmi tranquilla. Poi settembre è il miglior momento per iniziare un capitolo nuovo».
Ma credi che i peschieresi la vedranno in modo diverso?
«A essere sincera ora che mi vedono più presente per le strade della città, seppur impegnata a spingere una carrozzina, sembrano spronati a coinvolgermi con più spontaneità, e io sono contenta di poter dare ancora un contributo. Continuerò a essere portavoce dei miei concittadini, in particolare di quelli di San Bovio».
Provi a descrivere il suo mandato appena conclusosi con tre parole…
«Impegno, responsabilità e sacrificio».
Perché sacrificio?
«Perché in tre anni ho sacrificato molto tempo che avrei voluto dedicare alla mia famiglia. Le deleghe che avevo pretendevano una mia presenza costante e se pensiamo che nel frattempo avevo un altro lavoro da portare avanti, risulta facile capire che ho fatto fatica a incastrare tutto. Ma l’ho sempre fatto con serenità ed entusiasmo. Ho fatto un passo indietro solo quando ho capito di non poter assolvere al meglio al mio compito, cosa inconcepibile per me».
Lo rifarebbe?
«Rifarei tutto, ma in futuro avrò modo di pensarci meglio».
Ci sarà pur stato un momento che ricorda con maggiore affetto o una vittoria che rivendica con maggiore forza…
«Tante cose mi hanno dato soddisfazione, come la riapertura del campo sportivo di Linate dopo tanto tempo, che reputo una grande vittoria. Così come il rilancio del De Sica e della scuola civica di musica, o i tanti interventi fatti a San Bovio, come la ciclabile, il nido, il collegamento col passante di Segrate, l’allargamento del parco degli Angeli».
Ci saranno stati, però, momenti di particolare sconforto...
«Certo. Quando ti vedi bersaglio di attacchi personali, anche gravi, è davvero sconfortante. Finché parliamo di politica sono sempre stata pronta a ricevere critiche, ma sugli insulti personali non transigo».
Questi attacchi l’hanno fatta pensare di non aver assolto ai suoi compiti?
«So di non aver vinto tutte le battaglie che ho intrapreso. Parlando del centro civico di San Bovio, per esempio, mi rendo conto di aver lasciato una trattativa aperta col costruttore. Ma so per certo che gli uffici stanno lavorando per sopperire alle criticità date dall’ammaloramento della struttura. Il gestore c’è, le basi per raggiungere l’obiettivo pure, Vailati dovrà fare un ottimo lavoro per portare risultati in quella vicenda».
Ha quindi totale fiducia nel suo successore?
«Sì. Raffaele è una persona davvero in gamba. Prima di questa esperienza politica non lo conoscevo ma ho scoperto che può dare un contributo essenziale. Ha tante idee e proposte che lontano dai riflettori si percepiscono meglio».
E per quanto riguarda i suoi avversari politici, non c’è nessuno con cui vorrebbe avere un rapporto amichevole lontano dalle istituzioni?
«Assolutamente no. Certi affronti e certe bassezze non si possono dimenticare. Per me la politica è sempre stata una cosa seria, non ho mai giocato con l’aspetto privato delle persone. Salvo solo Toselli del M5S che faceva un’opposizione costruttiva».
È questa una chiusura nei confronti della politica nostrana?
«No. Faccio ancora parte di Peschiera Riparte, partecipo alle riunioni e presenzierò ai consigli quando le contingenze me lo permetteranno. In questi anni ho incontrato grande competenza, a cominciare dal sindaco, e tanta voglia di fare. Sono cose importanti».
Immagino che i social avranno ancora un ruolo importante nella sua vita…
«Sto incominciando ad approcciarmici in modo diverso. Non ricoprendo più cariche mi sento più libera di esprimere le mie opinioni. Qualche cosa in più rispetto ai normali cittadini la so, posso ancora dire la mia con cognizione».
Per finire, che limiti si è imposta per il futuro, sempre che se ne sia imposti…
«Vorrei essere più mamma di quanto lo sia stata negli ultimi anni. Nonostante questo provo ancora molto attaccamento verso il bene comune e, in un futuro, potrei anche pensare di candidarmi a consigliere comunale. Ma nulla di più. D’altronde credo fortemente nel mettersi a disposizione degli altri».
Mattia Rigodanza