2020-01-24

Tra iniziative di vario genere, eventi aggregativi e interventi più o meno radicali alla rete viabilistica e infrastrutturale, il 2020 sembra poter apportare un profondo cambiamento nella comunità di San Bovio. In tutto questo l’associazione Quei Bovi di San Bovio non può che giocare un ruolo di grande importanza.
«Bisogna intanto sottolineare che l’anno appena concluso ci ha regalato tante soddisfazioni», spiega il suo presidente, Paolo Parigi. «La festa che tradizionalmente organizziamo d’estate ha registrato un record di affluenza e ci ha permesso di raccogliere 4mila euro, dei quali la metà verrà devoluta alla parrocchia e l’altra parte ci servirà per migliorare il parco dietro il Maneggio, con panchine nuove e piante particolarmente adatte all’assorbimento di anidride carbonica e alla pulizia del terreno da sostanze nocive. Inoltre, l’evento di addobbo dell’albero di Natale ha sancito una costruttiva collaborazione tra noi, il comitato Pedibus e l’associazione Giovani Progetti San Bovio. Una sinergia che ci riempie di orgoglio, basti pensare alle centinaia di bambini accorsi e al sostanzioso ricavo che abbiamo devoluto alla fondazione Bianca Garavaglia per l’assistenza di giovanissimi affetti da tumori. Per quanto riguarda il Bilancio partecipativo, invece, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’area feste di via Veneto è già un punto di ritrovo per bambini e studenti, mentre l’anfiteatro, a bassissimo impatto ambientale, sta vedendo la luce e diventerà un importante spazio per organizzare eventi di ogni tipo. D’altronde, noi abbiamo dato alla luce progetti che non sono solo nostri ma che implementeranno quel bagaglio di beni comuni di cui tutta Peschiera potrà approfittare, con l’auspicio che tutti se ne prendano cura».
Ma ora è tempo di guardare avanti e cercare nuove sfide. «Il nostro impegno continua imperterrito, come dimostra il progetto del Bilancio partecipativo che ci siamo aggiudicati anche quest’anno, quello che riguarda la sistemazione dei campetti sportivi del parco degli Angeli, e che speriamo verrà portato a termine al più presto. Continueremo a confrontarci con i nostri concittadini e ad appoggiare iniziative provenienti da altre frazioni, laddove lo riterremo utile o necessario».
Tutti questi successi si devono soprattutto a una comunità in continua espansione che si dimostra sempre molto partecipativa. «A San Bovio sono arrivate molte famiglie giovani e questo è senz’altro un bene», continua il peschierese. «Si respira voglia di conoscersi e di spendersi. Questo tipo di socialità si riflette anche sui nostri rapporti con l’amministrazione, il nostro primo interlocutore insieme ai residenti. Falletta, Zambon, Molinari: noi ci siamo sempre interfacciati con tutti in modo educato e costruttivo, dando un esempio di approccio umano e non aggressivo. Questo non vuol dire essere proni verso chi governa, ma essere collaborativi e pretendere, quindi, in cambio la stessa collaborazione. Secondo il nostro modo di vedere le cose, chi è sempre pronto a criticare si spinge da solo ai margini del contesto sociale, e questo non serve a nessuno. Le nostre battaglie le abbiamo sempre promosse in modo che fossero ascoltate, e infatti molte le abbiamo vinte. Penso a quella per mantenere il collegamento Atm verso Segrate, quella per limitare il flusso di mezzi pesanti, quella per sistemare gli istituti scolastici e l’ingresso della frazione, oppure quella per la progettazione del collegamento ciclopedonale con i comuni limitrofi». Non è, però, sempre tutto rose e fiori. I Bovi, infatti hanno dovuto spesso fare i conti con diverse critiche. «Ci hanno accusato di appoggiare troppo la sindaca Caterina Molinari», ammette Parigi. «Ma, come ho già detto noi abbiamo sempre appoggiato tutte le amministrazioni. Non è un segreto che conosco Caterina da prima che diventasse sindaco e la stimo moltissimo perché è una mamma e una lavoratrice forte e determinata, una che persegue i suoi obiettivi mettendoci tutta sé stessa. E inoltre non si risparmia quando c’è da mettere in mostra il proprio lato umano, cosa che ritengo bellissima. Quest’anno per lei è stato difficile, in estate ha vacillato e lo credo bene, la situazione era pesante, ma l’ha attraversata benissimo. Farà lo stesso adesso che è scoppiata la polemica sull’assessore Franco Ornano, una persona che non credo proprio fosse in malafede»
E per quanto riguarda l’accusa che ogni tanto vi viene mossa, di essere maschilisti? «Essere un’associazione di maschi non vuol dire essere maschilisti, perché nel nostro intimo, nella nostra sfera domestica assicuro a tutti che siamo tutt’altro che irrispettosi nei confronti delle donne». C’è poi la questione della censura su Facebook. «La realtà è che gestire un gruppo web così grande non è facile e se ci si pone nel rispetto delle regole e con educazione non si rischia di certo di essere censurati».
Insomma, dopo tutto il futuro promette bene. «Come tutti sanno sto attraversando un periodo molto difficile a causa di seri problemi di salute», conclude il presidente. «Posso solo promettere che tornerò più forte di prima e che i Bovi continueranno a spendersi per il loro quartiere, anche se in futuro non dovessi più ricoprire questo ruolo».
Mattia Rigodanza