2020-04-27

Con il nuovo Dpcm del 26 aprile, è ufficiale che dal 4 maggio partirà una nuova fase dell'emergenza coronavirus. Tra le novità che riguarderanno le tappe successive, ancora in là da venire, c'è l'ormai nota App Immuni, scelta dal Governo per tracciare i contatti Covid-19, creata dal fisico cernuschese Luca Foresti, oggi Ceo (amministratore delegato) del Centro Medico Santagostino, che presto aprirà anche in città, noto alle cronache anche per le numerose indagini svolte sulla pandemia in corso. E così abbiamo pensato di fare insieme a lui il punto della situazione.

Partiamo dalla app Immuni: come è nata l’idea e come si sta evolvendo?

«Appena è scoppiata l’emergenza abbiamo capito subito che molte delle cose fatte fisicamente in sanità, prima sarebbero state fatte digitalmente. È un’intuizione banale da avere, ma la nostra fortuna è stato capirlo due giorni dopo l’inizio della crisi. E quindi abbiamo cominciato a metterci al lavoro il prima possibile per dare il nostro contributo: ci siamo messi attorno a un tavolo, chiaramente virtuale, con un po' di persone competenti e abbiamo cominciato a ragionarci su, sin da subito, con l'obiettivo di fare qualcosa di utile per la collettività senza guadagnarci nulla. Ora il progetto è nelle mani del Governo e sarà uno degli strumenti che serviranno, insieme a test massivi e potenziamento dell'assistenza domiciliare,  per uscire dalla crisi».

Immagino che, per creare questa App, ci sia stata una ricerca a monte sulla pandemia in corso: in particolare, com’è stata e com’è la situazione a Cernusco?

«Per cercare di essere utili in questa situazione è fondamentale conoscere la realtà, approfondire i numeri, guardare oltre ai “bollettini ufficiali”. Io sono un fisico di formazione e, dando un’occhiata al numero dei decessi, mi sono reso conto che qualcosa non tornava. Ho guardato la media dei morti in alcuni  Comuni degli anni precedenti, nel periodo gennaio-marzo, e ho scoperto che erano molto più della media ed erano molti anche di quelli dichiarati ufficialmente dalla protezione civile».

Il sindaco Ermanno Zacchetti ha dichiarato che i dati ufficiali non corrispondono alla situazione reale: in che misura questo è vero?

«A Cernusco il numero di decessi anomali in quel periodo era pari a 6,1 volte quelli ufficialmente attribuiti al Covid-19. È estremamente ragionevole pensare che queste morti in eccesso siano in larga parte persone anziane o fragili che sono morte a casa o in strutture residenziali, senza essere ricoverate in ospedale e senza essere sottoposte a tampone per verificare che fossero effettivamente infettate dal Covid-19».

Secondo le sue stime, è prematuro parlare di fase 2? E quando potremmo immaginare l’attuazione delle successive fasi, a partire dalla 3?

«Serve una strategia basata sui numeri. La tecnologia è importante, ma da sola non serve a nulla. L'App va inserita in una strategia di testing e gestione territoriale della salute, coinvolgendo medici di base e sindaci. Bisogna fare test estensivi alle persone. I medici di base devono poter prescrivere un protocollo di monitoraggio domestico basato sull’uso di un saturimetro per famiglia, di videovisite e chat con medici per la gestione dei sintomi e dell’eventuale peggioramento della situazione. Questa strategia, che chiameremo di testing, tracing e home-caring, è fattibile, coerente con quello che sappiamo della malattia e soprattutto permette di abbassare il cosiddetto R (numero di contagiati per ogni persona infetta, ndr) in modo stabile e strutturale, permettendo di uscire dalla crisi limitando le vittime e permettendo di riaprire le attività economiche».

A maggio era prevista l’apertura di un Centro Medico Santagostino a Cernusco. Ci racconta qualcosa di questa struttura? A causa dell’emergenza, è stato tutto bloccato. Avete idea di quando aprirete?

«L’apertura è solo rinviata. Il blocco dei cantieri in seguito all’emergenza ovviamente ha condizionato i lavori di ristrutturazione e messa a norma. Appena ci sarà la possibilità ripartiremo con i lavori. Sarà un centro nel cuore della città, un punto di riferimento per tutte le persone del territorio, capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Che, non dimentichiamolo, non sono scomparsi con l’arrivo del coronavirus. Le persone dovranno ricominciare a curarsi, anzi in questi mesi spesso hanno trascurato la loro salute a causa del fatto che tutta la sanità si è orientata ad affrontare l’emergenza. Noi ci saremo. Anche a Cernusco».

Eleonora D’Errico