2021-02-12

Tra le forze politiche che correranno alle elezioni peschieresi del 2021 ce ne sono alcune del tutto inedite che promettono già di dare del filo da torcere alle liste più consolidate. Attenzione però, non è detto che dietro a queste neonate realtà non si nascondano persone di grande esperienza. Ne abbiamo parlato con Marco Dazzo, rappresentante di Italia in Comune, partito nato da un progetto di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, tra i primi ammutinati del Movimento 5 Stelle. E tra le altre cose ha confermato qualcosa che era nell’aria: Isabella Rosso sarà la candidata sindaco, sempre che eventuali alleanze non facciano cambiare lo scenario. Ma procediamo con ordine. 

Il suo strappo all’interno della maggioranza, unito a quello di Isabella Rosso, ha segnato uno dei momenti di maggior difficoltà per l’odierna amministrazione. A quei tempi avevate già in progetto di creare Italia in Comune a Peschiera?

“Abbiamo costituito la sezione nei primi mesi del 2019 e, già allora, abbiamo proposto a Peschiera Riparte di aderire, in linea con quella che è la tendenza in tante altre parti d’Italia: fare rete tra amministratori per condividere suggerimenti e confrontarsi sotto il simbolo di Italia in Comune. Loro hanno declinato l’offerta e Isabella e io abbiamo continuato a lavorare al progetto. Tutto qua”.

Perché proprio Italia in Comune?

“Per motivi di lavoro ho conosciuto gli assessori di Pizzarotti che con lui condividevano il progetto a livello nazionale. Mi sono subito trovato in linea con il loro modo di vedere e fare politica, con la loro voglia di elaborare pratiche di condivisione e confronto continuo tra amministratori, che siano comunali, provinciali o regionali. Il loro è un approccio pragmatico che abbraccio in pieno. E poi mi sono riconosciuto nella carta dei valori che mi è stata presentata”.

Di quali valori parliamo?

“Se dovessi racchiuderli in tre grandi macroaree da cui derivano altre tematiche direi centralità delle persone, tutela dell’ambiente e promozione della bellezza e della cultura”.

Quale tipo di elettorato credete di attirare con questi valori?

“Sono sicuro di poter dire che siamo una forza di centrosinistra, ma possiamo abbracciare anche più in generale i delusi dalla politica amministrativa convenzionale”. 

Correrete da soli?

“Esiste un dialogo aperto con Peschiera Bene Comune, con cui abbiamo condiviso molto negli ultimi anni e con cui abbiamo delle progettualità aperte in quanto consiglieri. Ci confrontiamo spesso anche con il Movimento 5 Stelle, con cui abbiamo consolidato anche un buon rapporto umano. Siamo in attesa di capire cosa vogliano fare queste forze politiche, nel frattempo ci stiamo muovendo per chiarire la nostra identità politica presentandoci ai cittadini”.

Comunque l’idea è quella di presentarvi alle elezioni all’interno di una coalizione, giusto?

“Esatto”.

E come pensate che potrà funzionare un’alleanza tra un partito nazionale e una lista civica?

“È vero che il nostro è un partito, ma ha una fortissima connotazione civica. Noi non abbiamo mai subito alcun tipo di condizionamento da parte della nostra sovrastruttura, non è proprio nel dna di Italia in Comune. Pensiamo, tuttavia, che far parte di una realtà partitica ci possa aiutare nell’acquisizione di esperienza e competenze”.

Questo vi sta aiutando anche a mettere in piedi la squadra su Peschiera?

“Piano piano la squadra si sta creando ed è un ottimo gruppo, fatto di provenienze diverse, ma di una visione comune. Ci siamo divisi il lavoro per ambiti e abbiamo messo in piedi dei tavoli tematici nei quali progettiamo gli eventi con cui ci stiamo facendo conoscere dai cittadini”.

Questo modo di parlare ai cittadini è quello che vi caratterizzerà anche oltre la campagna elettorale?

“Certamente, il confronto con i cittadini è essenziale per noi”.

Avete già un candidato?

“Il nostro nome è quello di Isabella Rosso, ma più si allarga la squadra più si allarga il confronto, le cose potrebbero cambiare. E poi non vogliamo mettere paletti alle liste con cui stiamo dialogando”.

Che ragionamento c’è dietro il nome di Rosso?

“Beh, innanzitutto è una donna di grande esperienza, non solo in ambito politico. Inoltre, è una donna che crede, come tutti noi, nella squadra più che nella forza del singolo. Non vogliamo l’uomo o la donna di punta dietro cui nasconderci”.

È una frecciatina nei confronti dell’attuale amministrazione?

“Assolutamente no, il riferimento è a chi punta sul sindaco e non sulla squadra”.

Credete che possa essere questo il caso di Malinverno?

“Non mi esprimo. Da un punto di vista umano mi ha sempre fatto una buona impressione, come amministratore alcune scelte, soprattutto in ambito urbanistico, le ho trovate inopportune e senza un pensiero complessivo dietro. La trasformazione che San Bovio ha subito negli ultimi anni ne è la prova. Non so se la nostra idea di amministrazione possa combaciare con la sua”. 

La coalizione di centrodestra vi spaventa?

“Possono avere rilevanza in termini elettorali, ma non mi spaventa. Ho sempre trovato uno scontro costruttivo e un buon dialogo con la parte più moderata, però è chiaro che noi diciamo qualcosa di diverso”.

E il suo ruolo come presidente dell’Azienda speciale farmacie comunali pensa di mantenerlo?

“Nonostante la fiducia accordatami, credo sia giunto il momento di staccarmi da quella realtà. Vorrei farlo a breve ma non voglio mettere in difficoltà nessuno, quindi ho paura che sarà un processo un po’ più lungo. Non mi sembra giusto lasciare da un giorno all’altro. Detto questo, ormai ho un nuovo ruolo da ricoprire”.

Di che ruolo stiamo parlando?

“Sono stato nominato coordinatore della sezione di Italia in Comune per l’area metropolitana di Milano, una grande responsabilità. E poi spero di meritarmi un ruolo anche nell’amministrazione di Peschiera”.

Mattia Rigodanza