2016-11-11

Sulla questione profughi la tensione sta raggiungendo picchi estremi. Lo si è registato anche una decina di giorni fa quando l’ipotesi di un arrivo imminente di 20 migranti, che avrebbero dovuto trovare ospitalità in un appartamento di soli 175 metri quadri in via Liberazione 23, ha portato in strada i residenti, alcuni esponenti politici di Fratelli d’Italia e del comitato No Tendopoli. Al presidio si è recato anche il sindaco Caterina Molinari per verificare la situazione. Risultato: polemiche, accuse e controaccuse tra i presenti anche, e soprattutto, nelle ore seguenti sui social network. Si è parlato di atti intimidatori e violenti, rigettati al mittente dagli esponenti di FdI. Fatto sta che il giorno dopo il primo cittadino, il vicesindaco Marco Righini e alcuni rappresentanti del condominio sono stati ricevuti dal prefetto che, ascoltate le loro rimostranze, ha deciso di sospendere l’insediamento dei venti profughi nell’appartamento di via Liberazione. «La preoccupazione dei cittadini è comprensibile e infatti mi sono subito attivata», spiega Molinari. «La nostra posizione non cambia: vogliamo una soluzione dignitosa per queste persone che non è la tendopoli o l’ammassamento in pochi metri quadri».
A gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato martedì pomeriggio il consigliere regionale di FdI Riccardo De Corato che ha dichiarato: «Dopo il presidio di Fratelli d’Italia in via Liberazione anche il sindaco di centrosinistra si è mosso per dire no». Secca la replica di Caterina Molinari: «La dichiarazione di De Corato è del tutto fuori luogo. Ho una mia idea sulla questione migranti ed è oramai chiaro che una certa parte politica sta cercando di strumentallizzare la vicenda a proprio vantaggio. Io non ho mai cambiato alcuna opinione. Non sono mai stata contraria a un’accoglienza diffusa, ma credo che la modalità con cui è organizzata oggi abbia delle enormi criticità. Prova ne è, ad esempio, la questione condominio di via Liberazione  dove ho fatto presente al prefetto la mancanza di condizioni minime. De Corato, che ne fa solo una questione di colore politico, visto che mi etichetta di centrosinistra, può stare tranquillo: il bene dei miei cittadini è una mia priorità e non ho certo bisogno della sua opera di convincimento per portarla avanti».