«È assurdo che il ministro non tenga conto delle esigenze dei residenti». «Buono il rapporto con le civiche, più complicato con la Lega». «Micheli è una persona giudiziosa, il problema è il Pd». «Pii Boffalora non mi convince»

2017-01-27

Si presenta all’appuntamento con 15 minuti d’anticipo e un decina di chili in meno. E già questo è segno che qualcosa è successo. Poi, quando lo vedi anche sorridere come non mai, se ne ha la certezza. E infatti Giuseppe Del Giudice, capogruppo di Forza Italia, lo ammette candidamente: «Da settembre sono diventato nonno. Daniele mi ha letteralmente stregato». Tutto chiaro. E dopo i complimenti di rito, via con l’intervista.
Allora, si stava meglio in maggioranza o si sta adattando a fare il consigliere d’opposizione?
«Stando in maggioranza le cose dipendevano da noi, si aveva il polso della situazione e si era per paradosso meno vigili. All’opposizione si lavora davvero tanto perché si notano di più i piccoli problemi e le cose che non vanno come dovrebbero. Non ho problemi a ricoprire questo ruolo, nessun fastidio a stare in minoranza».  
Rispetto a qualche tempo fa ho notato una buona sintonia tra Forza Italia e le civiche mentre con la Lega mi pare che ci sia ancora un po’ di scollamento...
«All’opposizione c’è anche per la prima volta il Movimento Cinque Stelle che preferisce muoversi da solo. Per quanto riguarda la Lega, è vero. Loro tendono sempre a smarcarsi un po’ e quindi non tutto è condiviso. Però dialoghiamo molto e cerchiamo di presentarci in consiglio comunale e nelle commissioni con una linea unitaria».
Pare anche che a trainare sia la civica Alessandrini per Segrate e non Forza Italia come parrebbe più logico. Come mai?
«In effetti è vero, ma è una scelta precisa e di fiducia. In quella civica c’è Airato che per 10 anni è stato al servizio dell’amministrazione come dipendente dell’ufficio Tecnico. Ha conoscenza di certi meccanismi e della burocrazia notevole. Concordiamo come agire e poi lasciamo a lui il compito di farsi portavoce delle nostre istanze. La cosa importante è che ci sia sintonia e condivisione».
Un anno fa lei non fu proprio tenero con Airato. Ha cambiato opinione quindi?
«Diciamo che ho imparato a conoscerlo e si è dimostrato una persona preparata. A volte i giudizi affrettati sono sbagliati. Posso affermare che con il tempo abbiamo trovato sintonia reciproca».
Nell’ultimo comunicato congiunto attaccate sindaco e assessore De Lotto sul Pgt, affermando che devono vergognarsi e andarsene. Davvero lei vuole le dimissioni di Micheli?
«Personalmente no. Reputo Micheli una persona giudiziosa che sta cercando di ricoprire il ruolo di sindaco con grande serietà. Discorso diverso per quelli che invece si nascondono dietro di lui e lo fanno lavorare male e non lo lasciano tranquillo di agire. Quelli sì che dovrebbero andare a casa».
Fuori dai denti, parla del Pd?
«Mi pare più che evidente».
Entriamo  un po’ più nelle questioni tecniche. Intanto l’intermodale pare proprio si farà...
«Purtroppo pare di sì. Ed è assurdo che l’ultima parola non spetti ai segratesi e in particolare ai residenti di Tregarezzo e Novegro. Trovo vergognoso che il ministro Delrio voglia imporre un tale insediamento senza preoccuparsi di chi vive qui. Gli consiglio di comprare casa a Tregarezzo. Venga a vivere qui, poi vediamo cosa ne pensa dell’intermodale».
Cosa pensate di fare ancora per scongiurare la sua realizzazione?
«Se sarà necessario faremo anche le barricate per cercare di arginare il più possibile i danni, anche se sappiamo che non riusciremo a fermare il progetto».
Da sempre è stato contro l’intermodale. L’anno scorso se la prese anche con la precedente amministrazione che non si mosse per tempo per scongiurarlo...
«Perché mi sono sempre reso conto di quanto sarà devastante per Segrate. Peraltro in consiglio comunale ho chiesto espressamente al sindaco di organizzare un tavolo con gli esponenti del governo e della Regione con la possibilità di presenziare per fare sentire la nostra voce. Micheli non era presente in aula, ma il presidente del consiglio e il capogruppo del Pd mi hanno confermato che era una buona idea e che l’avrebbero avvisato loro. Per ora però solo a parole visto che nessuno mi ha più detto nulla».
Altra questione spinosa è il nuovo Pii Boffalora. Soddisfatto del risultato raggiunto con il progetto Milano4You che andrà in adozione in consiglio molto presto?
«La cosa fondamentale è tutelare chi già ci vive da tempo e per giunta in mezzo a troppi problemi. Ora c’è questo nuovo progetto che però non mi convince completamente. Non mi piace il fatto che sia prevista una casa di riposo e delle villette mentre non c’è più traccia della scuola e della chiesa. Ho una sensazione di speculazione che non mi convince. Se qualcosa non cambia con servizi a favore dei residenti non credo che lo voteremo».
Tra poco affronterete anche il Bilancio. Si sussurra ci saranno questioni delicate da affrontare. È già a conoscenza di qualcosa?
«So che ci saranno problemi di cui discutere. Sarà una cosa delicata, ma per ora preferisco non esprimermi. Voglio prima vedere nel dettaglio come sarà strutturato».
Quando il sindaco Micheli si insediò lei ne parlò bene. A un anno e mezzo di distanza la sua opinione qual è?
«Non mi va di criticarlo, è una brava persona. Al massimo voglio dargli solo un consiglio: di essere più deciso quando deve affrontare questioni spinose. Non deve dare la sensazione di sentirsi isolato e non sapere come uscirne. Insieme  anche all’opposizione si possono trovare soluzioni, ma ai segratesi dobbiamo fare capire che siamo pronti ad affrontare ogni problema mettendo il loro bene sempre davanti a tutto».
Un’ultima cosa: che ne pensa della vicenda Mongili e delle deleghe ritiratele dal sindaco?
«Credo che Micheli in questo caso abbia sbagliato. È chiaro che ha ricevuto pressioni dal Pd, ma era una questione interna al partito e hanno chiesto la sua testa solamente perché Mongili non si allinea, ma mette al primo posto il bene della città. Ritengo Mongili una persona positiva che ha fatto un buon lavoro da vicesindaco, esattamente come quando era consigliere di opposizione. Ha sempre dimostrato grande preparazione e non ha mai parlato senza cognizione di causa. E poi ha grande decisione quando affronta le questioni».