2017-03-17

A Segrate lo sport è un punto fermo e una priorità già da molto tempo. Gli impanti sportivi sono molti e spalmati su tutto il territorio. A parte il Marconi di via Pacinotti che è di proprietà di una società privata che ha avuto a suo tempo in concessione lo spazio in cambio della realizzazione di campi da tennis, calcetto e quant’altro, tutti gli altri impianti sono dati dal Comune in gestione ad associazioni sportive. I campi da calcio all’aperto come quello di Novegro, il Pastrengo a Segrate Centro e il Don Giussani a Redecesio sono sotto la supervisione della Polisportiva, il campo da rugby  Alhambra è nelle mani del Cus Milano, la piscina di via Roma è gestita da Sport Management mentre la società Acquamarina, che conta al suo interno associazioni come Volley Segrate e Gammabasket, ha in concessione le palestre scolastiche, il centro Mattioli a Rovagnasco, la palestra del Don Giussani, quella del palazzetto dello sport e la tensostruttura adiacente. Le associazioni che collaborano con l’amministrazione per garantire servizi sportivi di tutto rispetto ai cittadini pagano una quota forfettaria, pari a una parte del costo delle utenze, e si occupano solo della manutenzione ordinaria lasciando quella straordinaria in carico al Comune. «Il sistema degli impianti sportivi a Segrate è complesso, ma ben organizzato», spiega Francesco Di Chio, assessore allo Sport. «Ci teniamo che la gestione resti condivisa tra associazioni e Comune, con una maggior partecipazione economica da parte di quest’ultimo, in modo da tenere i costi d’iscrizione e di accesso bassi, garantendo a tutti la possibilità di usufruire delle strutture». Questo sistema sembra funzionare e a testimoniarlo ci sono i numeri degli utenti in costante crescita e l’aumento di richieste da parte di associazioni che si occupano di sport di nicchia, come il cricket o il football americano, di avere spazi per portare le loro discipline sul territorio. Analizzando il lato economico le cose un po’ si complicano: «Avendo tanti impianti dislocati su un’area particolarmente ampia, molti risultano sottosfruttati mentre quelli nuovi, come quello di Redecesio, sono particolarmente frequentati e sono più soggetti all’usura, necessitando quindi di maggior manutenzione», prosegue l’assessore. «Abbiamo in piano dei lavori di ristrutturazione che riguardano per esempio gli spogliatoi del centro Alhambra e Mattioli, mentre per quanto riguarda il campo dismesso di via XXV Aprile stiamo valutando se convenga tappare il buco e spendere dei soldi per la riqualifica, oppure partire con un progetto tanto costoso quanto ambizioso che porterebbe Segrate al livello di altri Comuni particolarmente all’avanguardia sul lato sportivo. Parliamo di un studio che permetta di rivalutare il centro della città, rimuovendo dalla zona strutture fatiscenti, e collegarlo con un polo sportivo che vorremmo sorgesse nell’area del Cenroparco». Progetto per l’appunto coraggioso, oneroso e a lungo termine, che però aprirebbe all’introduzione di nuove attività, comprese quelle acquatiche che il laghetto permetterebbe, e di un certo numero di servizi di viabilità e imprese commerciali. «Per noi l’importante è continuare a vedere una buona risposta da tutti, giovani, adulti e anziani, cosa a cui abbiamo assistito costantemente in questi anni», continua l’assessore. «Creare una rete di strutture dove è possibile praticare sport anche per le fasce sociali più in difficoltà, specialmente anziani e disabili, è fondamentale anche per la crescita sociale di una comunità. C’è poi chi ha la passione per attività considerate marginali dalla maggior parte delle persone e oggi trova a Segrate l’ambiente più favorevole possibile. Un esempio è dato dalla palestra di boxe di via degli Alpini che è cresciuta con enorme successo portando atleti ad altissimi livelli e con cui stiamo infatti collaborando per trovare un’intesa che prolunghi la loro attività in città». Un occhio allo sport e l’altro al sociale dunque, senza però perdere mai di vista il lato economico: «A breve discuteremo il nuovo piano di bilancio e valuteremo se sarà possibile partire con progetti nuovi oppure sistemare gli impianti già esistenti aspettando periodi più prosperi», conclude l’esponente di giunta. Insomma, comunque vadano le cose, per tutti gli sportivi residenti a Segrate e dintorni si prospettano situazioni interessanti.  
Mattia Rigodanza