«Sono anni che affrontiamo questa situazione». «Ad agosto due tristi eventi, ma anche tanti momenti di aggregazione per chi è rimasto». «La città aveva bisogno di un restyling e lo stiamo attuando». «Bello vedere consiglieri giovani»

2017-09-08

A poco più di un anno dal suo insediamento, abbiamo fatto la consueta chiacchierata settembrina con il sindaco Ivonne Cosciotti. Ecco cosa ci ha raccontato.
Allora, come sono andate le vacanze?
«Le ho fatte in due momenti separati. Una breve a luglio e poi un supplemento ad agosto. E ho sperimentato che anche sotto al sole, pensi sempre alla tua città. Certo, ho staccato, ma mai completamente. Avevo sempre contatti con chi era in città, ma è giusto così e mi faceva piacere sapere cosa succedeva a Pioltello. Ormai vivo questo ruolo proprio in pieno».
Allora come è stato l’agosto pioltellese?
«Da tempo abbiamo intrapreso un percorso di grande cura della città e anche in questo mese siamo andati avanti in questa direzione. Sono stati aperti tredici cantieri di riqualificazione stradale, abbiamo rifatto la pavimentazione di un nido, i serramenti di una scuola e anche nei prossimi mesi proseguiremo così. È un impegno importante che ci siamo presi. Basti pensare che solo per le strade abbiamo stanziato 850mila euro e altri impegni di spesa sono previsti. Sotto questo aspetto la città era stata un po’ trascurata, serviva un intervento del genere».
Un agosto anche di lacrime...
«Purtroppo sì, con la triste vicenda di un’intera famiglia annegata nella Muzza e la morte di una giovane ragazza di Pioltello Vecchia. Per fortuna abbiamo registrato anche momenti di grande allegria e aggregazione. Emblematica è stata la festa di Ferragosto dove abbiamo dato la possibilità a tante persone rimaste in città di ritrovarsi. Cose semplici, in fondo Pioltello è una città popolare, senza dimenticarci che si può sempre alzare l’asticella per sensibilizzare la nostra comunità».
Come, ad esempio?
«A fine settembre sarà allestita una grande mostra con tema l’antimafia. Ci saranno ospiti importanti, come Nando Dalla Chiesa, e coinvolgeremo tutti i nostri studenti».
Qual è il primo punto in agenda a settembre?
«Una questione che nasce ad agosto. Tutti e tre i dirigenti dei nostri presidi scolastici se ne sono andati. Arriveranno dei reggenti, ma la scuola è al centro dei nostri pensieri e abbiamo una ragionevole preoccupazione per questa situazione. Vigileremo con attenzione, l’opera educativa dei nostri giovani è fondamentale. Il primo evento invece sarà “Corro per Elio”, il memorial dedicato al nostro giovane concittadino morto in un incidente, giunto alla sua terza edizione».
Prevede un autunno caldo?
«Direi di sì e aggiungo che è già partito con una programmazione ben precisa. Dobbiamo riattivare l’attività produttiva. L’assessore Ghiringhelli sta già facendo un ottimo lavoro insieme ai nostri commercianti, che rispondono con grande entusiasmo e partecipazione alle nostre proposte. Ma nuove attività produttive si insedieranno sul nostro territorio, senza consumarlo, e porteranno anche occupazione. Nell’ultimo consiglio comunale di luglio abbiamo approvato una variante al Piano del governo del territorio dove sono previsti nuovi insediamenti industriali. A ottobre attendiamo le osservazioni. Vorrei anche aggiungere che abbiamo messo in sicurezza il Parco delle Cascine».
E nel 2018 ci sarà il nuovo Pgt...
«Vero. Stiamo solo aspettando le linee guida dalla Regione. Noi siamo già pronti».
Cambiamo argomento. Quest’estate si è registrato un nuovo attacco terroristico. Mi riferisco all’episodio sulle Ramblas di Barcellona. Come sindaco di un Comune multietnico: l’integrazione è realmente possibile?
«Pioltello su questo tema è molto più avanti perché sono già tanti anni che vive questa situazione di convivenza tra più culture, con 100 etnie diverse che  si mescolano tra loro e hanno favorito l’integrazione. Al mese diamo circa 30 nuove cittadinanze, un dato che la dice lunga. Dopo l’ennesimo attentato, sarebbe una sciocchezza dire che non sono preoccupata, ma vedo tanta buona volontà. Reputo importante, ad esempio, gli incontri che sto avendo con i vari consoli e l’accoglienza che ricevo è sempre calorosa. So che il percorso da compiere è lungo, noi ci mettiamo tanta volontà ed entusiasmo, ma voglio che anche i consoli aiutino i loro connazionali, presenti da noi, in questo processo. Non dobbiamo lavorare solo sulla comunità, ma sulle singole persone che si devono sentire realmente accolte. E mi pare che gli stranieri residenti a Pioltello questo lo percepiscano. Aggiungo che fondamentale è il ruolo che svolge la scuola su questo delicato tema».
A proposito, a che punto è la situazione profughi?
«So che il prefetto sta preparando singoli bandi per i Comuni. Pioltello ne ospita già 8 e al massimo ne arriveranno altri 42 che andranno in strutture private. E vi assicuro che nel frattempo non ci dimentichiamo dei nostri concittadini bisognosi di aiuto».
Come sono i rapporti con le forze di opposizione?
«Per me il dialogo è fondamentale e mi aspetto contributi di idee importanti per il bene della città. Purtroppo fino ad ora ho visto più che altro apporti polemici. Mi auguro che il trend possa cambiare e chiedo ai consiglieri di portare in aula certe discussioni invece di svilupparle solo sui social network».
Qual è stata invece la più bella sorpresa in consiglio comunale?
«Direi i tanti consiglieri giovani, anche alla prima esperienza, che svolgono il loro compito con impegno e serietà. È bello vedere persone che vogliono spendersi per il bene della propria città».
C’è qualcosa che vorrebbe avere fatto, ma non ci è riuscita?
«In questo anno penso che siano state fatte molte cose, ma per la mia indole vulcanica avrei voluto fare molto di più. Ho fatto un po’ fatica a entrare nei meccanismi di una certa burocrazia. E anche con gli uffici abbiamo dovuto conoscerci reciprocamente. Diciamo che l’anno di rodaggio è superato, ora sono molto più ottimista».
Si è già chiesta “ma chi me l’ha fatto fare”, vero?
(ride) «Sì, sì, sì... La fatica è davvero tanta. Bisogna fare entrare nella propria vita un ruolo che ti assorbe in ogni momento. Non stacchi mai, neppure quando vai a casa o, come dicevo prima, sei in ferie. Premesso questo, è comunque un’esperienza magnifica e non mi pento assolutamente di averla intrapresa. Lo rifarei subito».