2017-09-15

Con la premiazione degli sportivi cernuschesi che si sono messi in mostra nella scorsa stagione, mercoledì sera ha preso il via il weekend di “I sport Cernusco”. Ospite d’onore l’allenatore di calcio Emiliano Mondonico, un personaggio incredibile. E allora, a ruota libera, ecco alcune pillole del “Mondo-pensiero”. Mondonico e il calcio: «Il pallone è stato il mio migliore amico, non mi ha mai tradito. Ho una foto del primo giorno di scuola, i miei compagni con la cartella e io con il pallone». Mondonico e il suo passato da calciatore: «Era il 1964 e i Rolling Stones avrebbero suonato al Palalido di sabato. La domenica prima mi sono fatto espellere così ero squalificato e sono potuto andare al concerto». Mondonico e Vialli: «È come un figlio, l’ho allenato alla Cremonese da quando aveva 16 anni. Andava a scuola fino alle 17.30 e alle 18 veniva ad allenarsi. Nebbia, pioggia, neve, lui c’era sempre. Non si stancava mai. Fisicamente era fortissimo. Il suo marcatore usciva dal campo stremato. Andate a vedere quanti gol ha fatto negli ultimi 20 minuti». Mondonico e la Cremonese: «Siamo arrivati in A ed era un miracolo. Andavamo a giocare a viso aperto contro tutti e ci riempivano di complimenti. Peccato che perdessimo sempre. Allora abbiamo iniziato a curare la fase difensiva, abbiamo fatto qualche punto e all’improvviso non eravamo più simpatici». Mondonico e la finale di Coppa Uefa persa contro l’Ajax: «Il ricordo sportivo più amaro. Allenavo il Toro. In finale esiste il primo posto e basta. Perdere in finale o essere eliminato a settembre è la stessa cosa». Mondonico e l’Atalanta: «Una favola. Eravamo in B e siamo arrivati in semifinale di Coppa delle Coppe, eliminati solo dal Malines. Che ricordi, un’intera città ci ha osannato lo stesso. I bergamaschi strameritavano la finale». Mondonico, il Torino e i derby: «Erano sei anni che non si batteva la Juve. Dieci partite. Abbiamo vinto con un’autorete. E poi ci siamo imposti altre volte. Non era la Juve di oggi, era molto più debole. Ricordo che in conferenza stampa una volta per provocare dissi: questa Juve sembra il Toro, se ci battono hanno il contratto assicurato per la prossima stagione». Mondonico e i match contro la Juve: «Ma anche con l’Atalanta che gioia, per due anni consecutivi abbiamo vinto in casa dei bianconeri. Chi se le scorda quelle partite». Mondonico e il tumore: «Quando il Novara mi ha chiamato per allenare la squadra in A mi sono emozionato. Ero stato operato di tumore, non credevo mi avrebbero più cercato ad alti livelli. Mi hanno ridato la vita. Più avanti sono anche stato esonerato, ma nessun rancore, al Novara sarò grato in eterno». Mondonico, i cowboy e gli indiani: «Proprio con il Novara vincemmo a San Siro contro l’Inter e a fine partita in conferenza stampa tirai fuori quella storiella. I cowboy erano i nerazzurri con i fucili e noi gli indiani con le frecce. Una guerra impari. Se provi a giocare alla pari vince sempre il più forte, ma se prepari trappole e imboscate ogni tanto trionfano i pellerossa». Mondonico e il Var: «Favorevole, è il futuro». Davvero un “mondo” di aneddoti.