2017-10-06

Per una città come Peschiera Borromeo, composta da molte famiglie giovani e circondata da parchi agricoli e aree verdi, avere una fitta rete di percorsi ciclopedonali e piste ciclabili è quasi doveroso. Poter raggiungere le diverse frazioni godendosi la natura e facendo movimento è un obiettivo che ogni amministrazione comunale dovrebbe prefissarsi, soprattutto nell’epoca dell’energia green e dello sport amatoriale. Peschiera negli anni ha messo in piedi un sistema di strade ciclopedonali che purtroppo al momento presenta alcune criticità che meritano attenzione. «La rete di ciclabili e ciclopedonali che abbiamo  tornerà ad essere sicura e fruibile da tutti», dichiara il sindaco Caterina Molinari. «Purtroppo durante la costruzione sono state fatte scelte perlomeno discutibili e ci sarà bisogno di un’opera di manutenzione che in alcuni tratti sarà particolarmente profonda. Gli step sono tanti perché bisognerà spendere molti soldi e vogliamo farlo gradualmente. Dovremo trovare anche dei compromessi quando si tratterà di abbattere alberi o di modificare le aree verdi, cosa che sappiamo potrà tirarci addosso critiche. Purtroppo quando bisogna prendere certe decisioni non si può far contenti tutti». Già da questa settimana sono iniziati i lavori al manto stradale nei punti più critici, come in via 2 Giugno, dove addirittura le buche e le altre imperfezioni sono state segnate con bombolette spray e transenne da quando è stato introdotto il reato di omicidio stradale. I lavori costeranno al Comune più di 100mila euro. Per quanto riguarda i tratti col pavè la manutenzione verrà fatta a settori e sarà temporanea per la messa in sicurezza in attesa di un progetto definitivo. In seguito si interverrà sulla ciclabile di via Matteotti, nel cuore di Bettola, punto di transito per moltissime persone. «Questi sono i lavori già in programma», spiega il primo cittadino. «Ci sono poi una serie di interventi per cui bisognerà aspettare almeno l’anno prossimo, perché l’iter prevede gare d’appalto. Parliamo per esempio del tratto di strada in corrispondenza della centrale del latte dove sono stati piantati alberi che si sono rivelati essere incompatibili con una ciclabile». Il problema, infatti, sembra proprio essere questo: a lato di molti percorsi ciclopedonali sono stati posizionati pioppi cipressivi o altri alberi incompatibili con una struttura stradale del genere. I risultati si possono facilmente vedere nei punti in cui le radici degli alberi hanno del tutto sfondato il cemento rendendo alcuni tratti completamente impraticabili, come lungo la strada di Mirazzano che porta al castello. «Le soluzioni ci sono, ma sono costose e prevedono del tempo. In alcuni punti verrà usata una tecnica per cui si taglia l’asfalto e si impiantano delle lastre di metallo per arginare la crescita delle radici. In altri tratti, come in via Galvani a Mezzate, stiamo addirittura pensando di abbandonare la vecchia ciclabile spostandola a lato della strada principale». Dunque le criticità non mancano affatto, ma bisogna anche sottolineare la bellezza e la praticità di alcuni percorsi per le bici che abbiamo sul territorio, come quella che arriva a Linate costeggiando le piste di atterraggio dell’aeroporto, o come quella che porta all’Idroscalo. Un caso a parte è rappresentato dalla frazione di San Bovio che, pur avendo dei brevi tratti di ciclabile, come quella che porta a Limito o quella che collega viale Umbria a via Caduti di Nassiriya, resta isolata dal resto del territorio comunale. «Per poter intervenire sarà necessario aspettare di capire cosa ne sarà dell’edificio che fino a poco tempo fa ospitava la Microsoft. Parleremo con chi occuperà quell’area e studieremo un progetto», conclude Molinari.
Mattia Rigodanza