2017-06-30

Nessun ribaltone. Né per quanto riguarda gli ultimi dieci anni di governo, né per il ballottaggio, dove tra i due candidati c’era una forbice di 17 punti. Sarà dunque Ermanno Zacchetti il sindaco di Cernusco per i prossimi cinque anni. A dare fiducia al rappresentante del Pd e di Vivere Cernusco è stato il 61,84% dei votanti mentre a credere in Paola Malcangio, sostenuta da Lega Nord, Fratelli d’Italia e tre liste civiche (di cui una è entrata in corsa), solamente il 38,16%. L’ex assessore al Commercio ha quindi ulteriormente allungato sulla sua avversaria, di fatto togliendo ogni dubbio sulla sua vittoria. Netta, nettissima. Da segnalare anche la scarsa affluenza alle urne, solamente il 43,53% degli aventi diritto al voto, in linea con il trend nazionale. A questo punto si può azzardare un’analisi di queste amministrative partendo da un presupposto: entrambi i candidati andati al ballottaggio possono evidenziare come le loro aree di appartenenza non si siano trovate compatte al voto. Perché, se è vero che il centrodestra ha portato al giudizio degli elettori addirittura quattro nomi (oltre a Malcangio anche Gianluigi Frigerio, Olivia Mabellini e Ivana Raguzzi) è altrettanto vero che Zacchetti si è presentato senza un’importante pezzo di quella coalizione che per oltre nove anni e mezzo ha governato la città. Parliamo di Sinistra per Cernusco che, messa fuori giunta a tre mesi dalle elezioni per la trita e ritrita questione Carosello, ha deciso di correre con un suo candidato, Rita Zecchini, che ha totalizzato il 15,51% al primo turno. Se la matematica non è un’opinione, aggiunto al 35,97% di Zacchetti avrebbe significato vittoria al primo turno. Numeri alla mano, quindi, Cernusco conferma di avere apprezzato il mandato Comincini, di credere in Zacchetti e, più in generale, di essere ancora spostata verso il centrosinistra. Insomma, per Malcangio l’impresa era ardua. Il tentativo di far salire a bordo Cernusco Civica e Mabellini per il ballottaggio non è servito a nulla. Alla luce di quanto avvenuto domenica la lista creata da Claudio Gargantini ha dato un apporto alla causa pari a zero. Serviva ben altro per andare a sbancare Villa Greppi.