2017-09-22

Sala eventi gremita martedì pomeriggio in biblioteca, per assistere alla presentazione ufficiale dello Sportello Donna. Un servizio che ha sede nel Polo sanitario Don Maggioni in viale San Francesco, rivolto alle pioltellesi, ma anche alle abitanti di Vimodrone, Segrate e Rodano, già attivo da un paio di mesi e istituito per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. «È un onore per me aprire lo Sportello proprio a Pioltello» ha esordito il sindaco Ivonne Cosciotti. «Ancora oggi bisogna lottare con alcune mentalità sbagliate e questo è solo l’inizio di un percorso che deve essere anche culturale: uomini e donne sono due metà dello stesso cielo, l’obbiettivo è che si aiutino a vicenda e con rispetto». A seguire, gli interventi di Serena Bini, responsabile dell’Ufficio di Piano, Enrica  Beringheli, psicologa di Asst e Mitia Rendiniello, coordinatrice del Centro terapia adolescenza che hanno illustrato, attraverso i numeri, quale sia la situazione del fenomeno sul territorio. «Abbiamo tre linee di intervento: creare consapevolezza nella comunità, prevenire la violenza lavorando nelle scuole, aiutare le donne tramite lo Sportello» ha spiegato Bini. «L’importante è fare rete con le varie realtà creando un linguaggio comune: la violenza è violenza, non ci sono altre parole per definirla ed è diversa dal conflitto perché le vittime vengono danneggiate e hanno paura». I dati locali del 2016 parlano chiaro e riflettono quelli nazionali: su 97 donne maltrattate (dai 14 agli 80 anni) la maggior parte ha subito violenza in casa, possiede un’istruzione media ed è di origine italiana. Il motivo per la richiesta di aiuto non è quasi mai esplicito e spesso ci vuole tempo per tirare fuori la verità. «C’è un senso di vergogna alla base di questa reticenza  e lo Sportello servirà a rendere le donne più consapevoli del proprio valore» il messaggio unanime delle esperte.  
Francesca Lavezzari