2017-10-13

Era l’una e mezza di martedì notte, quando un botto violentissimo ha svegliato Limito. In una palazzina di quattro piani, in via Dante 9, era esplosa una bomba. Proprio così. L’ordigno era stato piazzato al primo piano, davanti alla porta d’ingresso di un operaio ecuadoriano di 45 anni, che in quel momento si trovava all’interno dell’appartamento insieme al figlio di 11 anni. La deflagrazione ha divelto porte e finestre di tre su quattro piani dell’immobile, dove vivono 10 famiglie per un totale di 27 persone, oltre alle vetrate della tromba delle scale. E proprio questo potrebbe avere evitato il peggio perché l’ordigno avrebbe così trovato “aria”. Sembra quasi miracoloso che non ci siano vittime e feriti. Sul posto si sono portati immediatamente i vigili del fuoco, i carabinieri e la protezione civile. Ad accorrere anche il presidente del consiglio Marcello Menni, che abita in zona, e il vice sindaco Saimon Gaiotto che era sveglio e ha sentito il rumore assordante. I soccorsi sono stati efficientissimi. Non appena è stato dato l’ok, i residenti sono rientrati per pochi attimi nelle loro abitazioni, il tempo di recuperare qualche indumento, medicinali e i cellulari, prima di abbandonare definitivamente lo stabile. Molti di loro hanno trovato ospitalità da parenti, mentre due famiglie, formate rispettivamente da cinque e due persone, sono state accolte presso l’oratorio della parrocchia di San Giorgio, subito messo a disposizione da don Marco, dove i volontari della protezione civile hanno posizionato delle brandine, allestendo un piccolo campo notte. Con le prime luci dell’alba e i focolai definitivamente spenti, i tecnici del Comune e i vigili del fuoco hanno svolto i sopralluoghi del caso, al termine dei quali hanno dichiarato la non agibilità della palazzina, soprattutto a causa dei danneggiamenti agli impianti tecnologici e alla tromba delle scale. A quel punto i Servizi Sociali del Comune si sono attivati per trovare soluzioni d’emergenza temporanee per tutti i 27 sfollati. Difficile in questo momento potere ipotizzare una data per il loro rientro. «Paura, ma anche tanta solidarietà e capacità di intervenire celermente», le parole di Gaiotto che ha seguito tutte le operazioni sul campo. «L’esplosione di ieri, che nel cuore della notte ha svegliato tutta la frazione di Limito, ha visto la città stringersi intorno alle persone loro malgrado coinvolte e darsi da fare con affetto ed efficienza. Un ringraziamento sincero a nome di tutta l’amministrazione comunale va ai pioltellesi che si sono resi disponibili, ai carabinieri, alla parrocchia di San Giorgio di Limito per l’accoglienza, alla Croce Verde, ai vigili del fuoco e alla nostra splendida protezione civile, per la quale ogni complimento è persino poco, subito allertata dal suo coordinatore Claudio Dotti». Parole di grande commozione anche quelle del sindaco Ivonne Cosciotti: «Adesso rimbocchiamoci le maniche per assistere le famiglie che sono state colpite da questo evento. Mi conforta però ancora una volta osservare come, anche in una situazione come quella di stanotte, Pioltello abbia mostrato capacità di intervento, prontezza e solidarietà. Sono fiera di come tutti gli enti coinvolti hanno reagito per portare ordine e serenità in questa grave emergenza. In piena notte, in poco tempo gli sfollati sono stati sistemati, i vicini hanno ospitato bambini in un letto caldo, la parrocchia ha aperto le sue porte. Cosa chiedere di più a una città?». Una volta registrata la grande solidarietà e il grande cuore dei pioltellesi, ora servirà cercare di fare luce sull’accaduto perché non siamo davanti a un atto criminale qualsiasi. Poteva davvero essere una strage. I carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda e della Tenenza di Pioltello stanno portando avanti le indagini nel più stretto riserbo. L’ecuadoriano, nel mirino dell’anonimo bombarolo (o bombaroli) è stato sentito a lungo per cercare di comprendere a fondo la sua condotta di vita e se possa avere qualche “nemico” talmente agguerrito da arrivare a compiere un gesto del genere. Una cosa comunque pare assolutamente esclusa: la matrice terroristica.