2017-11-16

Non c’è da farsi molte illusioni: il nuovo intermodale si farà. Esiste un accordo italo-svizzero che scade a dicembe e non c’è alcuna volontà di farlo decadere. Per entrambe le nazioni è troppo strategico. Inoltre Hupac, l’azienda leader nel trasporto combinato che gestirà la struttura, non ha mai avuto un atteggiamento distensivo. Nei giorni scorsi tuttavia il sindaco Paolo Micheli, insieme all’assessore al Territorio Roberto De Lotto, si è recato a Roma e ha incontrato i vertici del ministero delle Infrastrutture e quelli delle Ferrovie dello Stato, ponendo tre condizioni indispensabili per dare l’ok. «Il mio rammarico è tanto perché c’è stato un periodo in cui si poteva davvero tentare di trovare una soluzione diversa, ma la precedente amministrazione non ha mai mandato nessuno a parlare con la Regione. E così abbiamo ereditato una situazione oramai compromessa» asserisce Micheli. «Tuttavia a Roma sono stato chiaro: tre punti da rispettare se non vogliono che facciamo di tutto per ritardare i lavori». Vediamole allora queste condizioni. «La prima è un cospicuo rimborso da riversare sui territori di Tregarezzo e Novegro». Il sindaco non parla di cifre, ma dovrebbe trattarsi di circa 5 milioni di euro. «La seconda è la chiusura dell’intermodale di Redecesio. Voglio una lettera di Rfi che si impegni a chiuderlo entro 180 giorni dall’apertura del primo lotto (il nuovo intermodale sarà formato da due lotti, ndr), giusto il tempo di spostare tutto, e nella quale rinunci all’area con cessione della stessa al demanio. Il terzo punto è che venga inserito all’interno della legge di stabilità di quest’anno, che verrà redatta a dicembre, il finanziamento di 50 milioni di euro per riqualificare la Rivoltana». Richieste oggettivamente di spessore. Resta da capire se saranno accettate. «Sono cautamente ottimista», conclude Micheli. «Abbiamo registrato aperture importanti da parte del ministero e di Rfi».