2018-03-09

“Infame ti ammazziamo”. Non certo un bel risveglio domenicale per Valerio Esposti, dipendente comunale di Peschiera ma residente a Sant’Angelo Lodigiano, che si è visto recapitare questo avvertimento nel giardino di casa. «Per capire meglio quanto successo si deve fare un passo indietro», racconta Esposti. «Come in molti sapranno, sono un attivista del Pd. Il 22 febbraio, al termine di una serata di presentazione dei nostri candidati, abbiamo scoperto che all’esterno della sala dove si era tenuto l’incontro avevano rubato due bandiere posizionate su un treppiede». Una prima avvisaglia, proseguita domenica 25 febbraio al mercato Sant’Angelo: «Ci trovavamo lì con il nostro gazebo, quando ci ha sfilato davanti il segretario di CasaPound, Di Stefano, con un codazzo di persone. Una di queste ci ha fatto anche un gestaccio. Più tardi sono stato avvicinato da un altro esponente che mi ha apostrofato “Se una mia foto finisce su Facebook, tu ed io facciamo 4 chiacchiere”. Frase ripetuta più tardi, quando mi ha incrociato di nuovo. Questa volta è intervenuto anche un consigliere comunale della Lega, che mi ha insultato. Naturalmente ho riferito l’accaduto ai carabinieri presenti». Una decisione che a Esposti costa un post sulla pagina Facebook di Forza Nuova di Lodi, dove ipotizzano querele nei suoi confronti. E arriviamo così a domenica 4 marzo: «Stavo preparandomi per andare ai seggi, quando in giardino ho visto una bandiera del Pd. Mi è parso un chiaro segnale: “Sappiamo dove abiti”. Così ho chiamato i carabinieri. Sono stati loro a distendere la bandiera e a scoprire la frase incriminata. Provo grande rabbia, ma continuerò a fare la mia vita di sempre, sostenendo la mia posizione antifascista».