2018-10-26

Dire che sia un fulmine a ciel sereno, è dire poco. Nel tardo pomeriggio di giovedì 25 ottobre, il neo assessore ai Lavori Pubblici, Umberto Costamagna, ha consegnato al sindaco Paolo Micheli una lettera contenente le sue dimissioni. Il motivo? Una condanna in primo grado emessa Tribunale della Spezia, relativa alla parziale omissione del pagamento Iva per gli anni 2009 e 2010 della società di cui lui è il rappresentante legale. Se si pensa che Costamagna è stato nominato assessore da circa tre settimane, si intuisce la portata della notizia, già di suo rindondante.
In serata, inoltre, era previsto un consiglio comunale. E il sindaco ha deciso di leggere pubblicamente la lettera di dimissioni. Eccone alcuni stralci: “Non si tratta di un’omissione di dichiarazione, che è stata sempre fatta regolarmente, quanto di un’impossibilità di pagamento intervenuta a seguito di una crisi di liquidità (molti investimenti e soprattutto decisione di non spostare lavoro all’estero rinunciando cos“ a un abbassamento dei costi diretti, uno tra i pochissimi casi italiani del settore) che ha portato alla decisione di erogare sempre il pagamento degli stipendi ai dipendenti per non fermare l’attività d’impresa ma di ritardare, di conseguenza, il pagamento totale dell’imposta nei termini previsti dalla legge. Il debito complessivo era di poco più di 3 milioni di euro e di questo importo l’azienda, nel tempo, ha già saldato oltre un milione. Ritenevo che l’impossibilità di pagare escludesse il reato, anche perchè nel frattempo, oltre al parziale pagamento di cui sopra, abbiamo concordato con l’Agenzia delle Entrate una transazione fiscale che ha portato a uno stralcio di quel debito”. Costamagna ha già fatto sapere che ricorrerà in appello. Nel frattempo, sempre nella missiva, ha aggiunto: “Ti confesso (si rivolge a Micheli, ndr) che sono orgoglioso di aver pagato prima e sempre i lavoratori e di essere andato in ritardo con l’Iva (che non ho evaso ma ho pagato parzialmente in ritardo e poi transato): se questa vicenda fosse un hastag sarebbe sicuramente #primailavoratori. (…) Ma mi rendo perfettamente conto che, in qualità di neo assessore questa vicenda possa procurarti qualche problema e, soprattutto possa essere strumentalizzata a fini politici che tu, questa giunta e questa maggioranza non meritate o quanto meno non meritate per questo pretesto. La legge Severino prevede l’incompatibilità di assumere un incarico pubblico per “condanne definitive con pena superiore a 2 anni”. Nel mio caso la condanna non è definitiva ma solo in primo grado e per una durata inferiore ai due anni. Questo dice la legge e dunque formalmente non ci sono cause “tecnico-legali” per la mia decadenza dalla carica che mi hai appena assegnato e sulla quale mi sono entusiasmato in questi primi meravigliosi 16 giorni di lavoro. Ma io e te – e penso tutta la compagine della nostra maggioranza – riteniamo più importante la “sostanza” delle cose rispetto alla “forma legale”: avere dunque un assessore condannato (sia pure in primo grado, sia pure a una pena inferiore a quanto previsto dalla Severino, sia pure per un reato causato da una scelta che ha voluto favorire i lavoratori prima dello Stato) penso possa essere un pretesto per rallentare il tuo lavoro e quello dell’amministrazione intera. Per questo motivo ti rassegno le mie dimissioni da assessore (non certo da cittadino…) e mi rimetto alla tua valutazione. E ribadisco: orgoglioso di aver privilegiato #primailavoratori!”.
Il primo cittadino ha poi espresso solidarietà da un punto di vista umano all’imprenditore: “Avrebbe potuto licenziare o spostare l’attività all’estero e invece ha scelto la via più difficile perché ha messo i suoi dipendenti al primo posto”. Tuttavia ha deciso di prendersi un paio di giorni, per valutare a mente fredda se accettare le dimissioni o rifiutarle.
Sul versante minoranza per ora bocche comprensibilmente cucite. Chiaro che una valutazione può essere fatta con maggiore cognizione di causa solo dopo che Micheli avrà preso una decisione.
Silenzio anche nelle file della maggioranza, ma all’interno del Pd è piuttosto chiaro che qualcuno sta facendo un pensiero all’ipotesi di ricandidarsi per quel ruolo che potrebbe essere vacante, già da lunedì. Costamagna, infatti, fu scelto dal sindaco dopo un “ballottaggio” con Schieppati. Ma non è solo lui che potrebbe rientrare in gioco. Voci di corridoio danno anche l’ex segretario cittadino, Damiano Dalerba, in pole position per un’eventuale sostituzione.