2019-10-18

Freddato con 11 colpi di pistola mentre parcheggiava la sua vettura nel box. E nelle ultime ore le indagini dei carabinieri paiono concentrarsi su un’utilitaria scura che qualche testimone avrebbe visto allontanarsi dal luogo dove pochi attimi prima erano stati sentiti gli spari. Un omicidio ancora pieno di misteri, quello avvenuto mercoledì sera, intorno alle 19, in via Don Milani, a Cernusco sul Naviglio.
La vittima è Donato Carbone, 63enne originario di Taranto, titolare di una piccola impresa edile, che di recente  aveva chiuso, e un solo precedente penale risalente a una trentina di anni fa.  Il killer ha sparato da molto vicino, probabilmente lo stava attendendo nel corsello, colpendolo con dieci colpi all’altezza del braccio sinistro e uno, forse quello decisivo, al collo.
A dare l’allarme sarebbe stato un vicino sceso nei garage. I primi ad arrivare sul posto sono stati i carabinieri della compagnia di Cassano d’Adda. La scena del crimine è stata controllata centimetro per centimetro. Le forze dell’ordine hanno perquisito anche l’abitazione di Carbone, dove viveva con la moglie in compagnia di amici al momento dell’omicidio, alla ricerca di un qualsiasi indizio che possa fornire una pista investigativa, se non addirittura un movente. Per lo stesso motivo anche la vita della vittima è stata sottoposta ai raggi X, ma per il momento non pare essere emerso nulla sia nell’abitazione, che nel passato di Carbone. O perlomeno gli inquirenti stanno mantenendo un riserbo quasi assoluto.
Come anticipato, infatti, pare che ci sia una pista che porti a un’utilitaria scura (era particolarmente buio e il colore esatto non è stato descritto). In queste ore saranno, inoltre, visionati i filmati delle telecamere che si trovano in zona, nella speranza di poter individuare la macchina in questione. Intanto il corpo di Carbone si trova all’obitorio di piazzale Gorini, in attesa che venga effettuata l’autopsia.