2019-10-25

La voce circolava già da fine agosto, ma dall’amministrazione comunale, comprensibilmente, non poteva arrivare alcuna conferma. Da ieri pomeriggio, giovedì 24 ottobre, invece è ufficiale: il Giro d’Italia arriva a Cernusco. E non sarà un passaggio qualsiasi, visto che ospiterà la partenza dell’ultima tappa, la cronometro Cernusco-Milano. Era dal 1971 che non si assistiva a un tragitto che da una città metropolitana arrivava nel capoluogo lombardo. Allora fu la Lainate-Milano. «Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto nel luglio del 2018» confida il sindaco Ermanno Zacchetti. «Non è stato per nulla semplice riuscire a ottenere questo risultato. Ci siamo proposti, forti del titolo Città Europea dello Sport 2020 e alla fine abbiamo ottenuto davvero il massimo». Un evento sportivo che avrà chiaramente ripercussioni anche dal punto di vista dell’immagine sotto numerosi aspetti. «Stiamo parlando di un evento che è la massima espressione della popolarità sportiva» prosegue Zacchetti, «un evento che ha una storia multicentenaria e a cui tutti possono partecipare, visto che è gratuito. Per Cernusco, inoltre, è la prima volta che il Giro si ferma in città». Il primo cittadino, poi, ricorda quali sono i tre filoni sviluppati con il titolo di Città Europea 2020: «La riqualificazione degli impianti, i contenuti e gli eventi. Sotto quest’ultimo aspetto, direi che siamo davanti a quello più importante e prestigioso. Darà a Cernusco una visibilità internazionale. Avrà una cassa di risonanza forte, e la integreremo con azioni e promozioni territoriali. E poi conferma una continuità con quanto la nostra città propone sotto il tema della ciclabilità». E per finire scopriamo l’amore di Zacchetti per questo sport: «Il ciclismo vive di dualismi storici. Tra Moser e Saronni tifavo il primo, così come tra Bugno e Chiappucci. Inoltre sono legato a Bettini, di cui ho la sua maglia di campione del mondo autografata, così come quella rosa di Fondriest».