2019-11-22

Doppio arresto per l’omicidio di Donato Carbone, il 63enne imprenditore freddato con 11 colpi di pistola nel corsello del suo garage, in via Don Milani, a Cernusco sul Naviglio, la sera del 16 ottobre. Si tratta di  Leonardo La Grassa, 72enne trapanese, e di Edoardo Sabbatino, 56enne palermitano, considerati dagli inquirenti rispettivamente il mandante e il killer. E così, a distanza di un mese da quell’efferrato assassinio, le forze dell’ordine hanno dato un volto e un nome ai responsabili, mentre c’è ancora qualche punto oscuro sul movente. Nessuna azione impulsiva legata a un fatto estemporaneo e non è un delitto passionale. A quanto pare si tratterebbe di una questione legata a un giro di affari illecito. A confortare questa teoria ci sarebbe anche il ritrovamento nella casa della vittima di alcuni assegni in bianco. Intanto, ieri giovedì, i due sono stati sentiti dal gip, ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Chiarito invece il fatto che siano stati sparati ben 11 colpi. Inizialmente si era pensato a un dilettante, invece il sicario, dopo aver sparato i primi tre colpi, ha avuto un imprevisto: la pistola si è inceppata. A quel punto ha deciso di estrarre una seconda arma e sparare altri 8 colpi. Ma come si è risaliti ai due responsabili? Per quanto riguarda Edoardo Sabbatino, decisiva è stata la testimonianza della donna che l’ha incrociato davanti al cancello e a cui l’uomo si è rivolto in maniera sgarbata. Insospettita dall’atteggiamento, lei si è segnata la targa della vettura con cui Sabbatino si è allontanato. I filmati delle telecamere della zona hanno invece ripreso più volte, nei giorni precedenti all’omicidio, Leonardo La Grassa, che probabilmente stava effettuando dei sopralluoghi. Nell’inchiesta è finita, seppure indirettamente, anche una terza persona. Si tratta di un 40enne con precedenti penali, che è stato visto a Cologno Monzese, mentre brindava insieme agli altri due, dopo l’omicidio. Nella sua abitazione di Roncadelle gli inquirenti hanno trovato due pistole di provenienza furtiva, non legate all’omicidio ma sufficienti per trarlo in arresto.