2020-01-17

Avevano un lavoro che amavano e uno stipendio di tutto rispetto. Eppure il segratese Luca Bolognesi e la sua compagna Camilla Archi, entrambi 31enni, nel luglio 2017 si sono licenziati per creare la start up “Bella dentro” che punta a recuperare frutta e verdura rimasta nei campi perché esteticamente non rientrante nei canoni della grande distribuzione. «Eravamo soddisfatti delle nostre vite, ma volevamo esserlo ancora di più e abbiamo deciso di intraprendere questa iniziativa contro gli sprechi». Per alcuni mesi sono andati a vivere in campagna  per studiare a fondo il loro progetto, poi nel 2018 sono partiti con la loro start up, si sono “armati” di Apecar e hanno iniziato a girare Milano e l’hinterland, acquistando frutta e verdura scartata per una questione estetica e rivendendola. Il loro impegno ha evitato che ben 45 tonnellate di prodotti finisse al macero. Inizialmente anche il loro magazzino era a Segrate, ora invece si trova a Liscate. «In questo momento» prosegue  la coppia «non giriamo più con l’Ape Bella Dentro perché stiamo lavorando all’apertura di un laboratorio di trasformazione grazie al quale salvare ancora più prodotti dallo spreco. L’obiettivo è di aprire un punto vendita fisso a Milano». E Camilla aggiunge, scherzando: «Sicuramente molti automobilisti saranno contenti, visto che quando percorrevamo la Cassanese rallentavamo tutto il traffico».
Come sia nata l’idea di cambiare completamente vita è presto detto: «Da anni ci stavamo pensando, influenzati da un servizio che avevamo visto su National Geographic e che parlava appunto di sprechi del cibo nella grande distribuzione. E alla fine ci siamo decisi. Abbiamo pensato che se non l’avessimo fatto ora, che siamo giovani e non abbiamo ancora figli, dopo sarebbe stato molto più complicato». E così Luca ha lasciato il suo lavoro in una multinazionale a Ginevra e Camilla il suo impiego presso una casa editrice americana dove operava nel campo della pubblicità. Nota da non sottovalutare, entrambi erano assunti con contratto a tempo indeterminato e ben retribuiti. «È vero, può sembrare che siamo stati un po’ incoscienti, però sentivamo la necessità di fare qualcosa contro il grave problema dello spreco del cibo. Noi proponiamo frutta e verdura che magari non sarà bellissima da vedersi, magari perché graffiata dai rami degli alberi o perché i prodotti si sono strofinati tra loro, ma il gusto è ottimo». Recentemente di loro si è interessato anche il giornalista Massimo Gramellini, che li ha invitati nella sua trasmissione, in Rai.