2020-07-03

Scritta con il computer, imbucata da Milano e indirizzata al comandante della polizia locale Silverio Pavesi, con un’etichetta affrancata sopra la busta. Il messaggio della lettera recapitata qualche giorno fa presso il comando di via Neruda è davvero inquietante: “Colpirne 1 per educarne 100 veniamo a prendervi a casa. Tu e i tuoi sbirri zelanti pagati da noi la condanna è stata decisa la pena è solo da eseguire. V.R.”.

Immediatamente il comandante ha sporto denuncia contro ignoti, ha avvisato i suoi uomini e l’amministrazione comunale. Il gesto potrebbe anche essere di un folle o forse è solo uno scherzo di pessimo gusto, ma queste situazioni non vanno assolutamente sottovalutate. Ed è proprio il sindaco Ermanno Zacchetti che condanna senza mezzi termini l’autore: “Quanto accaduto è un fatto gravissimo e inaccettabile. Al comandante Silverio Pavesi e a tutti gli uomini e le donne del comando di polizia locale va la mia personale solidarietà e quella di tutta la giunta. A loro anche il ringraziamento di tutti noi per quanto hanno fatto in questi anni per la città e in particolare in questi intensi e difficili mesi: la loro presenza costante ha permesso di gestire, insieme ai carabinieri e alla protezione civile, un’emergenza sanitaria senza precedenti. Minacce come quelle recapitate nei giorni scorsi in forma anonima e in un modo codardo, non scalfiscono la fiducia e il rispetto verso il corpo di polizia locale e il comandante Pavesi, e anzi ci spingono a condannare con forza atteggiamenti di questo tipo. La nostra è una città solidale, con forte spirito comunitario e in cui non c’è spazio per gesti di questo tipo”. Le indagini per cercare di risalire al responsabile proseguono nel più stretto riserbo. Il comandante Pavesi preferisce commentare l’episodio con poche ma significative parole: “Ho immediatamente avvisato i miei uomini delle minacce perché è giusto che siano a conoscenza. Il nostro impegno resterà sempre elevato così come la nostra attenzione”.