2022-01-07

Una vergogna. Difficile trovare un’altra parola per definire l’episodio che ha visto protagonista sui social, suo malgrado, Nico Acampora fondatore di PizzAut. È stato lui stesso a raccontarlo. Il motivo? Aver portato le pizze a medici e infermieri del centro vaccinale di Monza, con tanto di rimostranze e insulti da parte di alcuni no vax.

“L'Italia è un paese strano, dove bisogna dividersi per forza in Guelfi e Ghibellini, dove bisogna per forza odiare qualcuno, dove per sostenere le proprie idee si deve cercare un nemico da abbattere” le parole di Acampora. “Per questo motivo, probabilmente, sono diventato oggetto di interesse di alcuni cosiddetti no vax. Alcuni di loro, fortunatamente solo una piccola parte aggressiva e ignorante, si sono scatenati nei commenti social contro me e contro PizzAut. Mi hanno perfino definito delinquente, venduto, servo e mer…”.

Acampora ha poi confermato di essere disposto a confrontarsi con loro in qualsiasi momento, per parlare di diritti e di doveri: “Posso capire il timore di una compressione di diritti democratici e sono disponibile ad accogliere qualsiasi critica e anche tutte le vostre offese personali. Ma non posso in nessun modo accogliere gli insulti ai ragazzi di PizzAut, loro non li meritano”. E allunga pure la mano verso chi l’ha ricoperto di livore: “Sono disponibile a offrire una pizza anche a voi, all'aperto con il nostro truck food e rispettando le norme. Sono sicuro che la pizza più buona della Galassia conosciuta vi vaccinerebbe almeno dal virus dell'odio”.