2015-05-22

L’accoglienza riservata in città a Salvini non è diversa da quella di tante altre piazze italiane. Un gruppo di una trentina di contestatori (tra questi anche gli attivisti del centro sociale Baraonda) mercoledì sera lo ha insultato lanciando uova piene di vernice, esponendo lo striscione «Fuori il razzismo da Segrate» e ricevendo in risposta cariche della polizia. Seppur via Roma fosse blindata da agenti in assetto anti sommossa, la protesta è partita appena il leader leghista è sceso dall’auto prima del comizio davanti a un centinaio di militanti, al gotha della Lega locale, a Tecla Fraschini, candidato sindaco della coalizione di centrodestra e ad Adriano Alessandrini. Salvini, preso il microfono, ha subito attaccato: «Questo è l’alto concetto di democrazia che ha la sinistra. Imbecilli che non ci spaventano». E sui social network si scatena la bagarre con la coalizione di centrodestra che utilizza la contestazione per screditare la sinistra. «Ora vorrei sapere cosa ne pensano i benpensanti dei “quartieri bene” di Segrate, quelli che si son spostati a sinistra credendo che sia di moda» scrive su Facebook Alessandrini anche attaccando «quelli che candidati con Micheli distruggono la città che vorrebbero amministrare». La replica è puntuale. «Esprimo il mio dissenso per quanto avvenuto» scrive Paolo Micheli, candidato sindaco del centrosinistra attendendo giovedì sera alle 19 in piazza San Francesco l’arrivo di Ambrosoli per chiudere la campagna. «Il lancio di uova e di vernice non può sostituire il confronto civile. Comprendo che l’insofferenza verso il costante linguaggio aggressivo e volgare del leader leghista abbia raggiunto ormai livelli di saturazione ingigantiti da un uso spregiudicato dei media, ma non bisogna cadere nella trappola delle provocazioni. Bisogna abbassare i toni e parlare di contenuti». Concetti ripresi da Sinistra per Segrate: «Ci opponiamo alle idee della Lega in modo totale, ma anche alla violenza. Non vogliamo che il razzismo entri a Segrate».