Raddoppiate le frequenze dei tamponi e massima attenzione anche al più piccolo sintomo

13 Novembre 2020

Anche nelle Rsa l’emergenza covid ha raggiunto ormai un’allerta massima. E proprio per far fronte all'attuale situazione epidemiologica, le residenze del gruppo Anni Azzurri hanno deciso di intensificare i controlli attraverso screening continui, test sierologici e tamponi per gli ospiti, oltre a raddoppiare la rilevazione dei tamponi sul personale. A oggi, nelle 52 residenze contrassegnate Anni Azzurri distribuite in 8 regioni, dove vengono accolti 5mila ospiti anziani, autosufficienti e non, il personale è sottoposto settimanalmente al test rapido per la rilevazione di infezione da coronavirus.

Si tratta di un piano di protezione e, dove necessario, di revisione di ogni aspetto della vita in struttura con l’obiettivo di abbassare la percentuale di rischio e mantenere sotto controllo la situazione all’interno delle strutture. A partire dall’investimento in dispositivi di protezione individuale, presenti in maniera massiccia sin dall’inizio dell’epidemia e in continuo aumento a protezione di ospiti e personale.

“Stiamo affrontando una crisi senza precedenti che sta mettendo a dura prova l’organizzazione sociale del nostro Paese e di tutto il mondo poiché ci troviamo davanti ad un nemico insidioso” spiega Enrico Brizioli, amministratore delegato Kos. “Per affrontarlo, abbiamo dato vita a un piano di emergenza che viene costantemente aggiornato e che recepisce tutte le indicazioni nazionali e regionali, ampliandole per una maggior tutela. Tutte le nostre strutture hanno messo in campo ogni sforzo possibile, potenziando i dispositivi di protezione individuale, intensificando i controlli di screening per la sorveglianza, la salute e il benessere degli ospiti e degli operatori. Nel breve periodo, inoltre, l’obiettivo di Anni Azzurri è quello di potenziare i servizi al domicilio per far fronte alla necessità di tutte le persone fragili che hanno bisogno di essere seguite anche a casa”.

L’attenzione è davvero ai massimi livelli. La presenza anche di un solo segnale o sintomo da parte degli ospiti, anche se lieve e manifestato una sola volta, determina l’isolamento temporaneo in attesa della definizione diagnostica che, grazie agli strumenti in uso, può essere anche immediata e viene data tempestiva comunicazione alle famiglie e agli organi competenti.

Entrando ancor più nel dettaglio, il piano di emergenza stilato da Anni Azzurri è continuamente aggiornato, in linea con il mutare del contesto normativo. Le strutture prevedono incontri settimanali che coinvolgono i direttori regionali, la direzione medica, i direttori di struttura, la direzione sanitaria di struttura e i coordinatori infermieristici. Si tratta di un momento di scambio necessario, di aggiornamento su linee guida, ordinanze regionali e condivisione delle migliori iniziative da mettere in campo. Tra i primi provvedimenti per prevenire la diffusione del virus, da metà ottobre sono state sospese tutte le visite dei familiari. Ma per mantenere il contatto con l’esterno e garantire il benessere psico-fisico degli ospiti sono state incrementate le videochiamate e i colloqui telefonici svolti con uso di tablet, di cui sono dotati tutte le strutture in una quantità che arriva perfino a 10 apparecchi. Medici e infermieri mantengono inoltre una stretta comunicazione con i famigliari via mail e tramite sms per aggiornarli sulle condizioni di salute e di ambientamento dell'anziano.

Inoltre Anni Azzurri sta inoltre valutando, in base alle specifiche caratteristiche organizzative, strutturali e di personale di ogni residenza, una procedura specifica per gli accessi dei visitatori attraverso l’esecuzione del test rapido per la diagnosi del covid. Lo stesso test rapido che viene utilizzato anche per tutti i fornitori che avvicinano la struttura. 

Per garantire un approccio consapevole e informato da parte degli operatori nei confronti degli ospiti, insieme a Kos Academy, Anni Azzurri ha organizzato un piano di formazione a distanza dedicato al personale sanitario e di assistenza che opera all’interno delle Rsa. I contenuti dei programmi formativi, seguendo le linee guida indicate dal Ministero della Salute, sono dedicati alle corrette procedure di vestizione e svestizione del personale sanitario, al corretto utilizzo dei dpi, alla formazione e aggiornamento sulle caratteristiche del quadro clinico. Inoltre al personale è dedicato un servizio di counseling psicologico per supportare i loro stati di disagio emotivo e per la gestione delle emozioni e della condizione di stress legata all’epidemia.

 Nel rispetto degli standard di sicurezza e dei protocolli, i momenti di svago, intrattenimento e stimolazione cognitiva dedicati agli ospiti non hanno subito interruzioni, anzi procedono con maggior intensità. Gran parte delle attività che in precedenza erano strutturate e ampiamente condivise, sono state riorganizzate in giochi in piccoli gruppi.

Infine, oltre a prestare la massima attenzione all’aspetto sanitario e alla sicurezza è stato anche attivato un processo dedicato alla corretta alimentazione, aspetto che riveste un ruolo cardine per l’anziano soprattutto nell’attuale contesto epidemiologico.