20 Maggio 2020

Il quasi azzeramento delle nostre vite sociali sembra lasciare spazio solo alle attività essenziali per la sopravvivenza e la monotonia che ne deriva non è certo la più stimolante delle sensazioni.

Le regole, sanitarie o governative che siano, per quanto necessarie, possono tediare e appiattire le nostre vite, rendendo ogni giorno uguale al precedente.

Ed ecco che così, sui social, è nato un progetto che social lo è davvero.

Alle idi di marzo, Sonia Cavalliere, 28enne di Cernusco sul Naviglio, creava su Facebook il gruppo “Art Sharing”, che conta oggi più di 500 membri.

L’obiettivo della piazza virtuale sul sito di Mark Zuckerberg, come afferma la sua stessa ideatrice, è quello di “condividere l’arte” e di rendere meno difficile un momento caratterizzato da restrizioni e divieti.

“Visto il periodo di emergenza sanitaria, dovendo rimanere tutti chiusi in casa, abbiamo deciso di creare questo gruppo per permettere a insegnanti di danza, yoga, teatro, arti grafiche, ginnastica, pole dance e molto altro di regalarvi delle sessioni per fare lezione da remoto”, si legge infatti nella mission del gruppo.

Una scuola di fitness, ma non solo, direttamente da casa, tramite la piattaforma Zoom. Un fitto calendario di lezioni, programmate di giorno in giorno in base alla disponibilità dei docenti, tutti volontari: dalla storia del teatro al pilates, dalla dizione a corsi per i più piccoli, chiusi in casa ormai da mesi.

“L’idea di creare questo gruppo è nata dopo che diverse persone, come la mamma di una delle mie allieve e una mia collega, mi hanno chiesto di fare lezioni di danza anche a loro, in videoconferenza - ha spiegato Cavalliere - Ho deciso di organizzare una sessione di riscaldamento online e da lì è iniziato il progetto.

Volendo dare la possibilità a tutti di partecipare, ma non riuscendo a gestire tutte le lezioni da sola, ho contattato delle mie amiche che insegnano danza. Dopo di loro, si sono aggiunti altri insegnanti, professionisti e non, e oggi siamo in venticinque”.

I docenti propongono delle attività per il giorno successivo e gli interessati “votano” (in modalità sondaggio, sempre su Facebook) le lezioni a cui vogliono partecipare. Gli insegnanti inviano poi agli allievi una password, necessaria per accedere alla loro classe su Zoom, e il gioco è fatto. Dopo essersi connessi tramite browser o app, la lezione ha inizio.

“Stavo pensando a un modo per contribuire, per fare la mia parte e aiutare la comunità - ha raccontato l’ideatrice del progetto - Le persone si dimostrano affezionate e contente. Aspettano la sera per connettersi e scoprire quali attività abbiamo in programma per il giorno dopo.

È importante sottolineare che gli insegnanti offrono un servizio continuativo senza alcuna retribuzione e per questo li ringrazio molto”.

Un attestato di stima è arrivato anche dagli stessi “alunni”, i quali, su proposta degli organizzatori, hanno registrato diversi messaggi di ringraziamento. Questi sono poi confluiti in un videomessaggio diretto a tutti i volontari che si prestano quotidianamente nella condivisione delle loro passioni e competenze.

Il progetto, che già rappresenta per alcuni un sostegno morale e psicologico non indifferente, “potrebbe aiutare a sensibilizzare la gente su quanto vale il contributo di un artista, categoria che, purtroppo, attualmente non è affatto tutelata dalle leggi dello stato italiano”, ha aggiunto Cavalliere.

L’augurio è che ciò possa accadere, ma quel che è certo è che, per ora, almeno fino a giugno, chiunque potrà accendere il proprio computer, tablet o smartphone ed estraniarsi dalla realtà non molto rosea che ci circonda, per coltivare passioni e condividere un sorriso.

Paolo Marinoni