15 Dicembre 2017

Squadra che vince non si cambia. Perché, è vero, Nico Acampora, storico volto del Centro di Aggregazione Giovanile di Cernusco, è momentaneamente “fuori dal giro”, ma è anche vero che quando un servizio funziona, e bene, quando la squadra è preparata, rodata e motivata, allora nulla cambia, se non il nome del referente. Lui, il nuovo responsabile, si chiama Daniele Ferraris, ha 32 anni e da 6 si occupa di politiche giovanili all’interno del Cag Labirinto. Da quando Acampora è andato in aspettativa per poter ricoprire il ruolo di assessore, è Daniele il coordinatore del centro: giovane e umile ha la stoffa per parlare ai coetanei, nonché la piena fiducia di Nico.
Non che Acampora si sia trasferito chissà dove, ma parlare di Politiche Giovanili senza nominarlo, a Cernusco, sembra strano. Lui che per anni è stato l’anello di congiunzione tra Consorzio Exit che gestisce il centro di via Don Sturzo e il Comune, ora siede tra gli scranni di Villa Greppi: per la verità non ha smesso di parlare di giovani, perché le sue deleghe sono quelle che fanno da contorno al mondo in cui i ragazzi si muovono, ovvero Educazione, Formazione, Cittadinanza attiva, solo per citarne alcuni. Per evitare conflitti di interesse si è però fatto da parte lasciando le redini a 5 educatori che amano il loro lavoro e che lo portano avanti in modo puntuale. Insomma, al Cag nulla è cambiato.
Ogni pomeriggio dal martedì al sabato e nelle serate di martedì e giovedì passano in media una cinquantina di giovani, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, per trascorrere il tempo con una delle numerose attività proposte dagli educatori Daniele, Marika e Giovanni. Nelle giornate per così dire “ordinarie” i ragazzi fanno giochi di gruppo, studiano, si confrontano e vengono coinvolti nella preparazione di attività ed eventi, che sono davvero tanti. «Spesso si ha un’immagine dei giovani legata a quella dei bulli, dei prepotenti» commenta Daniele. «Ma questo non sempre è vero: con il Cag i ragazzi sono attivi, si mettono in gioco su una serie di questioni e su tantissimi temi, fanno esperienze umane e imparano anche competenze che possono tornare utili nella vita professionale, vengono coinvolti in moltissime iniziative e sono i protagonisti indiscussi di ogni evento, decidono, organizzano, allestiscono tutto, ovviamente sotto guida e coordinamento degli educatori». Per non parlare dell’importantissimo aspetto relazionale e umano: in un ambiente come quello del Cag, grazie allo scambio con educatori professionisti e preparati, possono emergere una serie di problematiche o preoccupazioni che sono tipiche dell’adolescenza. Insomma, un modo sano e divertente di promuovere il benessere e il protagonismo giovanile, che possa dare un’immagine positiva dei giovani. Tanti gli eventi e le attività organizzate, molti diventati appuntamenti annuali, da quelli strettamente ludici, come il Gran Ballo di fine anno organizzato per i ragazzi di terza media, a quelli educativi, come la simulazione di un campo di concentramento, in cui gli educatori, vestiti da SS, accompagnano i ragazzi alla scoperta degli orrori che hanno vissuto i deportati: «Un’esperienza molto significativa, al punto che i ragazzi arrivano anche a commuoversi»racconta Daniele. «Per loro, toccare quasi con mano quello che accadde, è estremamente istruttivo». Tante, poi, le idee in cantiere o quelle avviate da poco, che sono però già state un successo. Ci sono, per esempio, i Combat Cafè, progetto nato dal gemello a quattro ruote del Cag ovvero Omnibus, un pulmino attrezzato che porta i ragazzi in giro per i quartieri, le piazze e le vie di Cernusco, creando occasioni per vivere meglio il proprio tempo libero. Proprio Omnibus sta organizzando una serie di incontri dibattito, in cui sono gli stessi giovani a proporre e trattare temi di interesse: tra “combattimenti” di musica hip-hop, ambiente, mobilità sostenibile e scambi generazionali, i ragazzi imparano a confrontarsi, anche con gli adulti. Omnibus, con gli educatori Chiara e Pietro, sta portando avanti anche l’idea di un Drive-in Combat: l’allestimento di un Drive-in stile anni ‘50 e ‘60 in cui si proiettino film, scelti dai ragazzi, per poi portare la discussione sulle tematiche delle pellicole nelle strade e nelle piazze della città. Insomma, Nico potrà anche mancare, ma Cag e Omnibus vanno avanti, a vele spiegate.  
Eleonora D’Errico