06 Settembre 2019

Sarà sicuramente un anno importante quello che l’amministrazione comunale andrà ad affrontare. Vediamo nel dettaglio per quale motivo, insieme al sindaco Ermanno Zacchetti.
Partiamo con i ricordi, che presto si sbiadiranno: com’è andata l’estate?
«Direi in maniera tranquilla. Ho trascorso un periodo di vacanza con la mia famiglia a luglio, mentre ad agosto sono quasi sempre rimasto a Cernusco, alternandomi con il vicesindaco. A parte un’emergenza topi nella zona nord della città, non si sono registrate criticità particolari. Insieme alla polizia locale, abbiamo effettuato una serie di controlli serali, più che altro per cercare di limitare gli schiamazzi notturni di qualche compagnia, davanti a locali aperti fino a tarda notte. Ho anche incontrato alcuni cittadini che si lamentavano di questo problema, per comprendere meglio il loro disagio».
E siamo già a settembre. Primi impegni?
«Il 23 settembre mancheranno 100 giorni a Cernusco Città dello Sport 2020. Insieme alle associazioni abbiamo pensato di creare un conto alla rovescia, con una serie di eventi. Domenica 14 settembre ci sarà un’importante anticipazione con la grande festa dello sport, che quest’anno, per la prima volta, si terrà al parco dei Germani. Saranno tante le iniziative, come la Cernuscata, campestre di 8 o 15 chilometri, o il trofeo internazionale di frisbee Madunina».
Possiamo svelare qualcuno degli eventi previsti nel cosiddetto countdown, di cui mi ha accennato?
«Il 27 settembre prenderà il via, da Brescia, la prima edizione della “1000 miglia green”, gara di regolarità riservata alle vetture elettriche e ibride. Il giorno successivo passeranno proprio da Cernusco».
Insomma, pare di capire che Cernusco Sport 2020 terrà banco a lungo. Come sarà strutturato?
«Per noi sarà una vetrina importante. Abbiamo pensato di lavorare su tre fronti: eventi, impianti e contenuti».
Partiamo dagli eventi, allora.
«Il calendario è ricchissimo, per oa non posso svelare nulla, perché sarà presentato ufficialmente a fine novembre, in concomitanza con un viaggio che faremo a Bruxelles, dove ci verrà consegnata la bandiera di Città dello Sport».
Neppure qualcosina?
«Posso dire che Cernusco già di suo ha un numero notevole di eventi, che in altre città, anche più grandi di noi, sarebbero straordinari. Quindi abbiamo dovuto davvero superarci. E non saranno soltanto eventi sportivi».
Passiamo agli impianti.
«Quello principale sarà il centro sportivo Scirea, che sarà riqualificato. In questi giorni è in corso la proceduta di assegnazione dei lavori e contiamo di inaugurarlo entro l’anno. Creeremo il polo del baseball e quello del rugby, mentre il football americano si trasferirà in via Boccaccio. Chiuderemo il tutto nel 2022. Questo per quanto riguarda gli spazi all’aperto, dopodiché ragioneremo su quelli coperti. E la priorità sarà data a un nuovo palazzetto, all’altezza della nostra città».
Passiamo ai contenuti. Sotto l’aspetto della visibilità, il capogruppo di Forza Italia ha parlato di un’occasione paragonabile all’Expo di Milano. È d’accordo?
«Direi che è davvero una grande occasione per evidenziare come Cernusco sia una città con uno stile di vita sano, particolarmente attenta ai temi ambientali. Lavoreremo per l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e svilupperemo percorsi di cammino e ciclabili. Se per Expo si intende che vogliamo attrarre un ampio numero di persone che possano apprezzare la nostra città, allora concordo con Cassamagnaghi. Sarà una bella sfida per noi, ma anche per le associazioni e, in generale, per tutti i cernuschesi».
Cambiamo argomento: come procede il nuovo piano di pulizia strade?
«L’abbiamo esteso a oltre due terzi della città e presto andremo a coprirla tutta. Direi che sta andando bene. Abbiamo ricevuto degli apprezzamenti, per una pulizia considerata maggiormente efficace. Il vicesindaco ha anche organizzato una serie di incontri, proprio per sentire l’opinione della gente. Abbiamo accolto alcune criticità sui divieti di sosta e stiamo ragionando su come intervenire».
Altro tema di grande attualità: visto che ha lei la delega, il commercio locale come se la passa?
«Stiamo mettendo in circolo una serie di iniziative che dovrebbero portare vantaggi alla città e, in maniera collaterale, anche al commercio. Però è necessario che i negozianti diventino, a loro volta, protagonisti, con spirito di iniziativa, in maniera da fare un salto di qualità e raggiungere i potenziali clienti che arriveranno. Serve un po’ di fantasia, creatività e propositività e so che a loro non manca. Poi è chiaro che esistono una serie di fattori, come l’e-commerce, su cui possiamo fare ben poco. Tuttavia è importante impegnarsi per dare un’iniezione di fiducia ai negozi di vicinato».
A proposito, che fine ha fatto l’ampliamento del centro commerciale Carosello?
«In teoria stiamo ancora aspettando una risposta dalla Regione. Nel frattempo sta accadendo quanto volevamo scongiurare, cioé si stanno allargando solo sul territorio di Carugate e noi subiremo solamente le conseguenze negative».
Parliamo ora, invece, di politica vera e propria. Sbaglio, o esclusa la Lega e, a tratti, Sinistra per Cernusco, l’opposizione che trovate alla vostra azione è piuttosto soft?
«Da quando faccio politica io, mi pare che a Cernusco ci sia sempre stata la consuetudine che tutti lavorino per il bene della città. Sui temi importanti l’ideologia passa in secondo piano, ferme restando le comprensibili visioni differenti che identificano le varie forze politiche. Vorrei fare un ragionamento più esteso, se posso».
Prego.
«Da assessore prima, e adesso da sindaco, ho sempre portato avanti un’idea improntata sull’ascolto. Pur rimanendo sempre nel solco del nostro programma elettorale, sono molto attento alle istanze dei cittadini e di chi si impegna per il bene di Cernusco. Non sono insensibile alle sollecitazioni di chi non è perfettamente allineato con la mia maggioranza e credo che questo contribuisca a creare un clima politico improntato sul rispetto e sul confronto corretto, anche nelle sedi istituzionali».  
Di contro, i rapporti con l’altra forza di maggioranza, Vivere Cernusco (Zacchetti è del Pd, ndr),  non sono sempre rose e fiori...
«In realtà, devo dire che con il vicesindaco Restelli lavoriamo molto in sintonia. C’è stata, in effetti, da parte di Vivere una presa di posizione differente sul project financing di Enjoy, ma non credo si possa parlare di contrasti o ruggine in maggioranza. D’altronde, Pd e Vivere non sono un partito unico ed è comprensibile che a volte ci siano punti di vista differenti. Ma, sulla città del futuro, abbiamo una visione comune e in sintonia».
Due anni fa, quando si era insediato, aveva nominato sei assessori, dichiarando che si sarebbe tenuta aperta la porta per una successiva nomina, laddove fosse servita. È arrivato il momento di rinforzare la giunta, oppure non serve?
«In questo momento, come giunta, stiamo lavorando molto bene. È possibile che tra qualche mese possa fare una riflessione in tal senso, in previsione della seconda parte del mio mandato. Potrebbe essere un rimpasto di deleghe come la nomina del settimo assessore. Vedremo, per ora non c’è necessità o fretta».
Ora che ha preso confidenza con il ruolo di sindaco, dica la verità: quanto è stato pesante ereditare il posto di Comincini?
«Eugenio e la sua amministrazione, di cui ero assessore, mi ha consegnato una bella città, con i conti a posto e una serie di progetti già avviati che dovevano essere portati a termine. In questo senso è stata un’eredità facile, ma anche importante, perché Eugenio ha una grande personalità e si è dimostrato un ottimo sindaco. Dopo una fase di assestamento è, però, iniziata anche quella della mia progettualità, e qui vorrei ringraziare Comincini: è sempre stato in disparte, senza mai interferire sul mio operato, pur dimostrandosi presente, quando, magari, c’è stata occasione di fare qualche riflessione insieme».
Lei è famoso per il suo carattere sempre pacato. Ma davvero non alza mai la voce?
(Sorride) «Il 99% delle volte non lo faccio, ma questo non vuol dire che non mi arrabbi, semplicemente, ho sempre pensato che un rimprovero, o un’osservazione fatta in maniera pacata, sia più efficace se non urlato. A volte la sfuriata serve più a chi la fa che a chi la riceve».
E quell’1%, quando è successo l’ultima volta?  
«Sinceramente non ricordo».
Da quando è sindaco, c’è qualcosa che non rifarebbe?
«Nei primi mesi per una decisione mi prendevo più tempo. Ora, però, ho preso confidenza con il ruolo e sono molto più rapido».
E quanto le manca il suo lavoro a Eurosport?
«I momenti di nostalgia sono sempre meno. Restano tante emozioni che ho vissuto grazie al mio lavoro, ma tante altre ne sto provando».