28 Settembre 2020

Si è svolta sabato 26 settembre, nel giardino di Villa Greppi, la consegna dei Gelsi d'Oro, riconoscimento per i cittadini che si sono distinti per le loro attività con fini sociali e culturali. Un'edizione che doveva essere celebrata, come da tradizione, durante la festa di San Giuseppe di marzo, e che invece è slittata a causa del lockdown. Anche proprio per questo l’edizione ha assunto un significato speciale, come commentato dal sindaco Ermanno Zacchetti: «In un anno drammatico che ci ha visti affrontare insieme la più grande pandemia dell’era moderna».

Le benemerenze sono state quest'anno attribuite ad Antonio Corbari, per la pratica e diffusione della coltivazione biologica lombarda, Mauro Raimondi, scrittore appassionato della storia di Cernusco, Serena Giacomin, meteorologa su radio e televisioni locali, e Marco Erba, docente di lettere e scrittore di libri per ragazzi. Gelso d’Ora alla memoria invece per Francesco Alberti, volontario in varie realtà e associazioni della città.

«Non è un caso che nei premi che abbiamo consegnato celebriamo la gratuità del servizio, la passione per i giovani e la loro crescita, l’amore per la nostra città e la sua storia, l’attenzione all’ambiente e al territorio con il lavoro e la divulgazione» ha spiegato Zacchetti. «Perché l’emergenza che abbiamo vissuto ha toccato molte nostre famiglie negli affetti più cari e ci ha visti resilienti con energia, unità e grandissimi slanci di generosità».

Presenti all’evento, insieme ad alcuni membri dell'amministrazione comunale, anche dei rappresentanti delle realtà che hanno avuto un ruolo determinante durante i momenti più difficili dell’emergenza sanitaria, polizia locale, protezione civile, Croce Bianca, Associazione nazionale carabinieri e Centro di aiuto alla vita.

Infine, sono stati invitati anche due persone simbolo della resilienza cernuschese: la signora Cesarina Cambiaghi che, in isolamento all'ospedale Uboldo a causa del Covid, ha potuto parlare alla propria famiglia con il tablet fornito grazie al Comune e alla generosità di alcuni cernuschesi, e la famiglia del piccolo Matthias Bolzoni, nato in casa durante il lockdown.

«Ho voluto ci fossero anche loro e le loro famiglie durante la cerimonia per rivolgere quell’enorme grazie collettivo che da quei giorni aspettavamo di dedicare a tutti quelli che si erano impegnati, per lavoro o come volontari, perché tutto andasse bene per davvero» ha concluso il primo cittadino. «Per ricordarci, nell’emozione delle loro parole e in quella che hanno suscitato in noi, che proprio le persone e le loro storie sono il senso ultimo di ogni impegno al servizio della città».

Eleonora D'Errico