10 Febbraio 2023

Non sarà una sfida uno contro uno, ma a Cernusco sul Naviglio la curiosità è tanta. A distanza di 16 anni, Eugenio Comincini e Daniele Cassamagnaghi chiedono nuovamente il voto agli elettori nella stessa tornata. Successe nel 2007 per la poltrona di primo cittadino. Allora Cassamagnaghi era il sindaco uscente e rappresentava il centrodestra, mentre Eugenio Comincini, a quel tempo consigliere provinciale, era l’outsider scelto dal centrosinistra. A vincere al ballottaggio fu proprio quest’ultimo, sovvertendo un po’ i pronostici. Su di lui puntarono 8.493 cernuschesi, pari al 52,4%, contro i 7.715 (47,6%) che volevano la riconferma di Cassamagnaghi. Al primo turno le percentuali furono 41% e 39,8%, un punto che 15 giorni dopo si dilatò sensibilmente. Comincini rimase sindaco per 10 anni e poi divenne senatore, mentre Cassamagnaghi restò 5 anni all’opposizione, si prese una pausa per i successivi 5 prima di ricandidarsi come consigliere comunale ed essere eletto, e la scorsa estate provò a spodestare Ermanno Zacchetti dalla poltrona di primo cittadino di Cernusco, senza fortuna.
Adesso la sua strada e quella dell’ex senatore tornano a intrecciarsi. Domenica 12 e lunedì 13 febbraio i lombardi sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo governatore e i nuovi consiglieri regionali. Comincini si candida sotto la bandiera del Pd, mentre Cassamagnaghi difenderà il simbolo di Forza Italia. Chiaro che non sarà un duello tra loro due e basta, perché gli elettori potranno scegliere tra una rosa ben più corposa di nomi, tuttavia il fatto che siano entrambi cernuschesi, e che in passato si siano confrontati faccia a faccia, è un’occasione sfiziosa per vedere come si schiereranno i loro concittadini. Comincini è un classe 1972, Cassamagnaghi 1954. Due generazioni differenti, due modi diversi di intendere la politica. E se lunedì pomeriggio sorridessero entrambi?