Corsa alla poltrona di sindaco, regna il silenzio

Siamo entrati nel 2017, in primavera si voterà per eleggere il nuovo sindaco, eppure non è uscito ancora nessun nome ufficiale. Tutti i partiti giocano a carte molto coperte, il timore di un passo falso sta per ora avendo la meglio sulle ambizioni dei protagonisti. Nel centrosinistra eravamo rimasti con il Pd che aveva incassato l’ok a candidarsi di Ermanno Zacchetti e di Nicola Baboni, in attesa di capire se anche Pietro Melzi ufficializzerà o meno la sua disponibilità. L’idea sarebbe quella di presentarsi agli alleati di coalizione (Vivere Cernusco e Rifondazione) e sondare i loro umori. Contrario a questa tattica Maurizio Rosci, anche lui disposto a candidarsi solamente se ci saranno le primarie all’interno del Pd. Se così non fosse, e azzardiamo così non sarà, l’ex assessore, che pare battagliero, potrebbe decidere di creare una sua lista civica e correre da solo. Sul versante del centrodestra, invece, il caos è totale. Se Forza Italia non batte un colpo, la Lega Nord per ora si limita a fare qualche comunicato che sa di timido inizio di campagna elettorale, ma nulla più. I bene informati sostengono che l’ex sindaco Paolo Frigerio vorrebbe tornare nell’arena politica. Se in prima persona o in appoggio a qualcuno però non è ancora chiaro. Lui per ora si limita a “giocare” sui social network, con qualche provocazione neppure troppo velata. E poi c’è Claudio Gargantini. L’esperienza con la civica Persona e Città pare ai titoli di coda. Lui di certo non vuole però farsi da parte e continua a lanciare messaggi dove invita tutti a confrontarsi e a creare una coalizione da opporre al centrosinistra. Cosa farà personalmente resta però un mistero. Potrebbe creare una nuova lista civica o dialogare con la Lega, con la quale ultimamente ha denotato comunione di intenti su più temi come il no all’ampliamento del Carosello e il no al referendum. Infine c’è il Movimento Cinque Stelle. Il suo capogruppo Mauro Aimi ha già detto che non si candiderà più a sindaco. Dal cilindro dei grillini potrebbe spuntare un nome al femminile, stile Virginia Raggi e Chiara Appendino.