Alla neo cernuschese è stato detto che poteva scegliere tra quattro professionisti di Pioltello e due di Gorgonzola. «Non ho l’auto e mi muovo con i mezzi. È davvero assurdo che, anche per una semplice ricetta, non possa usufruire di questo servizio nel mio Comune»

16 Febbraio 2018

A Cernusco sul Naviglio non esiste un medico di base libero. Se qualcuno viene a vivere in città si ritrova a doversi appoggiare a un dottore residente in qualche Comune limitrofo. Assurdo, ma vero. Lo sa bene Alessandra D’Angella che, insieme al marito, si è trasferita a Cernusco a fine dicembre. «Naturalmente le nostre prime preoccupazioni sono stati i vari allacciamenti, il cambio del medico non è stata una priorità, ma non avrei mai immaginato una cosa simile», racconta Alessandra, che ha scoperto quasi per caso che con il cambio di residenza (e di Comune) in automatico era stata cancellata dalla lista del suo medico di base precedente. «Per caso  ho dovuto fare dei controlli in ospedale» prosegue la neo cernuschese, «e mi hanno prescritto un farmaco mutuabile, per cui serviva la ricetta del medico. Sono andata dal mio dottore e mi ha spiegato che non ero più una sua paziente». A quel punto ha dovuto recuperare un modulo all’Asl, riportarlo dal suo medico che, gentilmente, l’ha firmato, di fatto “coprendola” momentaneamente e compilandole l’impegnativa, e tornare all’Asl per farlo vidimare. Il tutto in attesa di trovare un nuovo medico di base, visto che il suo precedente si trova a Bisceglie, non propriamente il massimo della comodità. E qui è iniziato il nuovo calvario. «Finalmente sono andata all’Asl di Cernusco per scegliere il mio nuovo medico di base» continua Alessandra, «ma un’impiegata, peraltro gentilissima, mi ha spiegato che a Cernusco non c’era nessuno libero. Le uniche possibilità che mi ha prospettato erano quattro a Pioltello e un paio a Gorgonzola. Stop. Tutti pieni anche negli altri Comuni limitrofi. Io mi muovo con i mezzi, è evidente come sia scomodo per me non avere il medico di base nella mia città. Ho chiesto quali fossero gli strumenti di protesta a disposizione dei cittadini e l’operatrice mi ha rilasciato una scheda di segnalazione da inviare alla mail coordinamentourp@ats-milano.it e i dati dell’Ufficio relazioni pubbliche. Per quanto mi riguarda, la cosa non finisce qui. Invierò la mia rimostranza e scriverò a tutti gli indirizzi disponibili per protestare. So di persone che sono nelle mie stesse condizioni perché ho segnalato la mia disavventura sui social network e ho ricevuto risposte in tal senso. Spero che qualcosa si possa muovere, ma sinceramente non sono ottimista. Qualcuno prima di me ha segnalato il disagio e non ha neppure ricevuto una risposta».