03 Giugno 2022

Dopo due anni di fermo obbligato, a causa dell’emerganza sanitaria, mercoledì 1 giugno è tornato il Milano Rugby Festival. E ci terrà compagnia fino al 5. Già, per cinque giorni Cernusco festeggia tra musica, cibo e birra, ma soprattutto è l’occasione per celebrare uno sport che negli anni è riuscito ad interessare e avvicinare sempre di più i cernuschesi ai campi da gioco, spesso proprio in occasione delle vittorie della squadra di casa.
Organizzare un evento di questa portata è sempre una grande sfida e quest’anno lo è stato ancora di più, dal momento che sino al 31 marzo, giorno che ha segnato ufficialmente l’uscita dell’Italia dall’emergenza sanitaria, l’incertezza sul futuro di questa estate ha prevalso sulla possibilità di delineare con le giuste tempistiche una programmazione generale. Fortunatamente, l’insicurezza non è riuscita a vincere la forza di volontà degli organizzatori, che in tempi record hanno allestito una scaletta ricca di attività per i primi giorni di giugno, con l’obiettivo centrale di riportare un clima di festa attorno allo sport del rugby, che rimane protagonista indiscusso della kermesse.
Infatti, nonostante non sia stato possibile contattare le squadre estere, come gli anni scorsi, e a discapito del fatto che molte squadre nazionali siano impegnate nei campionati italiani, si è comunque riusciti a organizzare una serie di partite, per fasce d’età. Giovedì 2 giugno si è tenuto un mini torneo di rugby 7’s limitato a 8 squadre maschili, a seguito del quale l’Under 15 ha giocato il campionato “Tutto Rugby”. Domani, sabato 4 giugno, invece i ragazzi dell’Under 13 provenienti da diversi club si divideranno in squadre miste per sfidarsi in amicizia, all’insegna dell’amore per lo sport, mentre domenica 5 giugno sarà la volta dei piccoli dell’Under 7, dell’Under 9 e dell’Under 11, che rimarranno divisi per club e cui saranno dedicati spazi separati per assicurare ad ognuno il necessario campo di gioco.
Anche i più giovani sapranno sicuramente farsi valere e lo dimostreranno, divertendosi e strappando un sorriso a chi li guarda. Nel pomeriggio della stessa giornata, i campi saranno messi a disposizione dei giocatori di diversi club, previa iscrizione all’evento, che così potranno cimentarsi in sport di squadra originali, tra cui variazioni sul tema del rugby tradizionale, come il rugby tag.
Insomma, si prospettano giornate piene per gli appassionati di questa nobile disciplina e per i suoi giocatori, dilettanti e non, che troveranno una cornice di festività e allegria proporzionata al loro entusiasmo. Mentre le partite andranno avanti secondo programma, infatti, sarà allestito il consueto palco su cui si esibiranno artisti differenti, come è sempre stato fatto per le edizioni passate. In questo modo gli organizzatori coinvolgono una folla numerosa che, non conoscendo gli schemi del rugby, preferisce più familiari passi della dance.
Nello specifico, ad aprire la serata e a inaugurare il festival, mercoledì 1 giugno sono stati gli Sleep N Talk, alle 19, e i Vipers, che un paio di ore dopo hanno omaggiato i Queen per portare sul palco l’energia del gruppo britannico. Il giorno successivo, la musica ha preso il via già alle 18 con il dj-set di Indoor, che è stato seguito alle 21 dai ClanDestino, per poi ripresentarsi dalle 22.30, con la giusta carica per affrontare la nottata. Le serate successive promettono  di reggere il confronto con una simile apertura: stasera, venerdì 3 giugno, ci penserà Indoor, seguito da Trixi & Ricc.campa, Symon e Marco Rigamonti a fare ballare tutti i presenti, mentre domani sarà il turno di Vithz, Emanuele Barilli, Planete 51 e Peter LC, che porteranno sul palco del Milano Rugby Festival il suono dell’estate, sempre a partire dalle 18.
Il ricordo delle edizioni passate è capace di riportare alla mente scenari che sembravano così lontani, ma che adesso si stanno avvicinando sempre di più, trascinando con sé niente di meno che una promessa di normalità.
La festa è sempre riuscita a radunare persone di tutte le età dall’hinterland milanese, e non solo, configurandosi come il più grande evento italiano dedicato al rugby. Gli schiuma party, la gente che balla spensierata e urla i testi delle canzoni, la birra che associata al rugby riporta tutti all’atmosfera di un pub irlandese a cielo aperto: questa è solo una parte dell’evento, che consiste nella volontà di tornare a vivere con la consapevolezza di ciò che si ha e di continuare ad festeggiarlo. Il nucleo del festival, però, è e non può non essere la celebrazione del rugby, come sport che per quanto richieda sacrificio, altrettanto regala momenti di inestimabile gioia e soddisfazione. Vale come esempio la stessa squadra nazionale italiana, che è riuscita a conquistare per sé e per la bandiera una credibilità senza precedenti sulla scena internazionale, con tutte le difficoltà legate all’approdo tardivo di questa disciplina nella penisola. Valga allora come esempio più concreto il caso di tutti coloro che portano avanti con successo un’iniziativa della portata del Milano Rugby Festival, perché questo è senz’altro il miglior testimone della passione per lo sport e della sua forza, che a volte porta a costruire insieme momenti di svago, boccate d’aria per un’intera comunità.
Chiara Valnegri