16 Marzo 2018

Oggi, venerdì 16 marzo, sono 40 anni esatti dalla strage di via Fani e dal rapimento di Aldo Moro. Un cernuschese doc, Lello Gurrado, visse quel giorno in maniera particolare. Ecco il suo ricordo. “Erano da poco passate le 9 del mattino. La prima edizione del “Corriere d’Informazione”, quotidiano del pomeriggio del “Corriere della Sera” era andata in stampa e finalmente, dopo tre ore di tensione (si cominciava alle 6 del mattino), ci si poteva rilassare. Quella mattina, giovedì 16 marzo 1978, esattamente quaranta anni fa, ero io di turno, come caporedattore, sulla prima pagina, e confesso di non ricordare con quali notizie l’avessi riempita. Comunque era andata e ci si poteva rilassare: c’era chi telefonava a casa, chi andava a comprare le sigarette, chi a prendere l’ennesimo caffè. Un’ora di quiete tra la prima e la seconda edizione del quotidiano. Ma quella mattina la quiete durò poco. Venne d’improvviso interrotta da un urlo acuto e lacerante lanciato dal vice-direttore del giornale che entrò come un ossesso in redazione. «Giù i telefoni, via, via... Hanno ucciso Aldo Moro». Era questa la prima notizia. «Hanno ucciso Aldo Moro». Non era vero, come sapete, ma la verifica fu lunga e complicata. Non c’erano i cellulari, nel 1978, bisognava correre sul posto, controllare di persona, ascoltare i testimoni. I corrispondenti romani si precipitarono in via Fani, uno di noi corse in archivio a cercare i dati biografici di Moro (non c’era neanche Wikipedia), io smantellai la prima pagina per fare la prima edizione straordinaria del caso Moro. Per fortuna le verifiche furono rapide e in brevissimo tempo il “Corriere d’Informazione” poté andare in edicola con il titolo giusto, urlato in prima pagina: RAPITO ALDO MORO. Sono passati 40 anni da quella mattina e ancora la ricordo come se fosse ieri: le facce dei miei bravissimi colleghi, i telefoni che non smettevano un attimo di squillare, la partecipazione totale dei tipografi chiamati a un lavoro extra, l’adrenalina in corpo. Adrenalina che mi avrebbe sostenuto anche nei 55 giorni successivi, fino al 9 maggio 1978, quando, dopo via Fani, avrei scoperto che a Roma c’era anche via Caetani”.
Lello Gurrado