17 Febbraio 2017

L'ufficialità non c’è ancora, ma oramai tutti danno per scontato che il Pd si presenterà alle primarie con due candidati, di fatto aumentando le possibilità di Daniele Restelli, esponente di Vivere Cernusco, di trionfare. Non è servito a nulla il passo indietro di Nicola Baboni e il rifiuto a dare la sua disponibilità di Pietro Melzi nel tentativo di compattare il partito intorno al nome di Ermanno Zacchetti. L’ex assessore Maurizio Rosci ha tirato dritto per la sua strada e a quanto pare ha almeno 20% degli iscritti al Pd cernuschese, soglia da superare se si vuole partecipare alle primarie, pronto ad appoggiarlo. Giovedì scorso all’assemblea Zacchetti ha presentato la sua candidatura con un discorso che gli ha permesso di conquistare anche qualche scettico come la collega di giunta Silvia Ghezzi, ma non è stato sufficiente per fare dubitare chi invece crede in Rosci, il quale a sua volta ha presentato la sua idea di governo. «Avrei preferito che si uscisse dall’assemblea con un solo nome» ha ammesso il segretario cittadino Daniele Mandrini, «tuttavia entrambe le candidature sono autorevoli. Nei prossimi giorni presenteranno le firme che servono per partecipare alle primare, dopodiché vinca il migliore». Lo stesso Mandrini, insieme al referente di Vivere per Cernusco Donato Scotti e al sindaco uscente Eugenio Comincini, ha dato vita al comitato esecutivo delle primarie, stabilendo un regolamento. Si andrà al voto domenica 26 marzo e potranno partecipare tutti gli elettori di centrosinistra, cui verrà richiesto un contributo spese di 2 euro. I tre aspiranti, infine, dovranno presentare 200 firme di supporto alla loro candidatura.