17 Maggio 2019

Vincitore del premio come Miglior Documentario e del premio del Pubblico al Port Orchard Film Festival. Stiamo parlando del docufilm “Who’s Romeo”, che ha visto come aiuto regista il presidente della consulta della Cultura di Cernusco, Mario D’Avino. Un vero successo per questa particolare pellicola, che ha colpito per la delicatezza con cui tratta temi quanto mai attuali e importanti. Per citarne alcuni, quelli della violenza e dell’integrazione. Come braccio destro del regista Giovanni Covini, c’era appunto D’Avino. «“Who’s Romeo” racconta le storie di sei ragazzi, Assala, Marilyn, Leonardo, Valentina, Laila e Jacopo, tutti tra i 16 e i 19 anni e residenti nel quartiere Gratosoglio di Milano, in parte cristiani e in parte musulmani» racconta D’Avino, che da anni si occupa di teatro in città, collaborando anche con le scuole del territorio. «Attraverso la lettura di “Romeo e Giulietta” i protagonisti compiono un viaggio, incontrando persone provenienti da ambienti molto diversi: un ufficiale di polizia giudiziaria, un prete, un filosofo, due attori, un poeta, una coppia mista e un’educatrice di religione musulmana. Shakespeare diventa così l’occasione per conoscersi, confrontarsi, mettersi alla prova e affrontare numerose tematiche: l’amore, l’odio, il potere, i conflitti familiari, la morte, la verità e la menzogna». Il docufilm ha anche la particolarità di essere stato prodotto dal Centro Asteria di Milano, un progetto di ricerca culturale ed educativa, nato dall’idea delle Suore Dorotee di Cemmo e realizzato anche con la cooperazione di laici. I cernuschesi potranno vederlo proiettato in biblioteca il 21 maggio alle 16, nell’ambito della Festa dei Popoli organizzata dall’assessorato alla Cultura, che si è aperta martedì e si concluderà l’1 giugno.  «Il Premio del pubblico è quello per noi più importante» ha concluso D’Avino, «perché significa che i messaggi sono arrivati e che “Who’s Romeo ha centrato il suo obiettivo».
Eleonora D’Errico