26 Novembre 2020

Non ha mai avuto la fortuna di conoscerlo nonostante il suo lavoro l’abbia portato a parlare con numerosi atleti di fama mondiale. Eppure il sindaco Ermanno Zacchetti un incrocio storico con Diego Armando Maradona nei suoi ricordi lo ha. E se lo tiene stretto, come tutti gli innamorati dello sport e di quello che probabilmente è (usiamo volutamente il presente) il più grande calciatore mai esistito. Era il campionato 1986/87, Zacchetti aveva 14 anni e militava nelle giovanili del Milan. Ebbene, quel pomeriggio del 14 dicembre a San Siro arrivava proprio il Napoli di Maradona e lui ebbe la fortuna di essere selezionato dalla società come raccatapalle. Per chi non è avvezzo alle cose di calcio, sarebbe stato uno di quei ragazzini che a bordo campo recuperano il pallone quando esce e per riconsegnarlo ai calciatori.

“Ricordo che ero contentissimo, avrei potuto vedere Maradona da vicino” racconta Zacchetti “Il campo era pesante per la pioggia e non fu una partita memorabile. Il Milan era ancora in transizione per diventare lo squadrone degli olandesi, c’erano già Donadoni e Massaro. Il Napoli, invece, avrebbe vinto il suo primo scudetto proprio quell’anno. Liedholm, sulla panchina rossonera, nonostante la zone fosse il suo credo, fece marcare Maradona da Filippo Galli in qualsiasi zona del campo. La partita finì 0 a 0 e Diego non fece molto, è vero. Però ricordo benissimo che quando toccava la palla aveva una delicatezza che nessuno possedeva. Insomma pur in una partita in cui lui non incise, fece tre o quattro giocate per cui valeva la pena essere a pochi metri da lui. E per uno che, quando da ragazzino giocava in cortile, il complimento più bello era sentirsi dire: “Chi sei Maradona?” è stato un pomeriggio indimenticabile”.