17 Maggio 2019

Francesco Badocchi, ex cestista della Libertas Cernusco, è il primo italiano nella storia a essersi aggiudicato il titolo college Ncaa. Il 20enne, dopo essere cresciuto nella squadra cernuschese, ora indossa la maglia del Virginia States, che nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 aprile, all’U.S. Bank Stadium di Minneapolis ha battuto il Texas Tech. Classe 1998, milanese, “Bado” ha giocato nella Libertas dai 13 ai 17 anni. E noi l’abbiamo raggiunto, a poche ore dal suo rientro in Italia.
Ci racconti l’emozione provata in quegli attimi e quello che provi a distanza di qualche settimana?
«È stata un’emozione surreale, quando siamo corsi in campo per abbracciarci eravamo al settimo cielo. Non mi sarei mai aspettato di giocare davanti a 70mila persone in quell’arena per il titolo Ncaa. Dopo qualche settimana ti rendi conto di quello che hai vinto e la grandezza di questo titolo, tutte le celebrazioni che durano diversi giorni. Nel campus della scuola invece gli studenti non smettono di celebrare perché è un evento veramente storico mai capitato».
Che differenza hai trovato tra il basket italiano e quello a stelle e strisce?
«La più grande è il livello di fisicità. In Italia il gioco è più tecnico, lavora su diversi schemi e ruotano più su guardie e ali piccole. In America la fisicità e l’atletismo sono ad un altro livello: mi ricordo quando ho giocato la mia prima partita. I primi minuti ero veramente spaesato, la velocità del gioco era impressionante. Per fortuna, avendo doti atletiche, sono riuscito ad adattarmi velocemente».
A chi dedichi la vittoria?
«Alla mia famiglia e ai miei amici: i miei genitori, che hanno sacrificato molto da quando ho iniziato a giocare a pallacanestro, i miei allenatori italiani, Nino Petrosino, Marco Cornaghi, Francesco Alivia, Guido Saibene e Giacomo Tarabini. Tutti quelli che mi hanno aiutato ad arrivare dove sono adesso».
Il tuo futuro? Sempre negli States o conti di tornare in Italia?
«Per i prossimi tre anni continuerò il college all’università di Virginia. Dopo non so, tutte le possibilità sono aperte».
Sei tifoso di qualche squadra?
«Non esattamente. Ho diversi giocatori che ammiro molto, come Gallinari e Antetokumpo. Non guardo molto Nba ma se dovessi scegliere una squadra dico Lakers».
Il tuo sogno da cestista?
«Ogni giocatore sogna di andare in Nba. Ho avuto l’opportunità di allenarmi ogni giorno e confrontarmi con 3 o 4 giocatori che ci andranno. Questo mi ha migliorato. Se l’Nba non sarà la mia destinazione, giocare in Eurolega sarebbe una buona seconda opzione».
Da ex bufalo, che ricordi hai della Libertas Pallacanestro? Quanto c’è di lei nel tuo successo?
«Tanti. Mi ricordo uno dei miei primi tornei a Livorno, quando sono stato in stanza con Demerick Morse e Micky Antelli. Essere arrivati terzi in Italia in eccellenza e i derby contro l’Aba Legnano. Cernusco ha avuto un grande impatto nel mio successo, sia dentro il campo che fuori, grazie a compagni e allenatori».
Eleonora D’Errico