12 Aprile 2019

Oltre 30 anni con il naso all’insù, a guardare il cielo sopra Cernusco: stelle, pianeti, luna e sole, osservati da migliaia di bambini e adulti della città, ma non solo, grazie a loro e alla loro grande passione che ha permesso, nel lontano 2004, l’inaugurazione di un osservatorio astronomico. Stiamo parlando degli Astrofili Cernuschesi, associazione che gestisce l’osservatorio “Gabriele Barletta”, che prende il nome proprio di uno dei tre allora giovanissimi cernuschesi che hanno dato avvio a tutto questo. «L’associazione è nata ufficialmente il 22 ottobre 1988» racconta il presidente Marco Perego. «A quei tempi, Gabriele, Fabio Santamaria e io eravamo poco più che ventenni. Don Nando Macchi aveva messo a nostra disposizione un telescopio e uno stanzino da cui osservare il cielo. Da lì, è nata l’idea che ha portato alla creazione dell’associazione, prima con i 3 soci fondatori, che presto sono diventati 7: a noi si aggiunsero anche Roberto Perego, Franco Perego, Andrea Grieco e Luca Gerli. Oggi, invece, siamo circa una cinquantina di soci».
Tante le attività e le esperienze, che si svolgono sia nella saletta conferenze dell’osservatorio, sia in esterna, sia nella cupola attraverso cui effettuare l’osservazione celeste. «La nostra principale attività è didattica e osservativa con incontri e lezioni con alunni delle scuole elementari, medie e superiori» continua Perego. «Ma non solo. Organizziamo incontri pubblici nelle biblioteche, conferenze interne, serate osservative pubbliche o uscite in alta montagna per seguire eventi particolari. Dal 1988 sono state realizzate numerose mostre, costituite principalmente da materiale prodotto dai soci e da strumenti. Nel corso degli anni, inoltre, sono state progettate e realizzate diverse meridiane come quella che abbellisce i giardini di Piazza Pirola in pieno centro storico di Cernusco».
L’impegno è tanto, la passione pure. E il sostegno dei cittadini non manca: l’associazione, infatti, si mantiene grazie ai soci, alle donazioni, alle sovvenzioni elargite da qualche istituto di credito.
Ma la grande e bella novità è stata quella scoperta nel novembre dello scorso anno: «Nel 2016 c’è stata la possibilità di donare il 2x1000 alle associazioni culturali» racconta il presidente. «Abbiamo fatto di tutto per essere inseriti nell’elenco di queste associazioni e a novembre del 2018 c’è stata data comunicazione di quanto abbiamo ottenuto: ben 12.600 euro. Una cifra del genere non ce l’aspettavamo proprio».
E così, ecco che l’osservatorio avrà un nuovo telescopio, professionale e performante. «Lo strumento che avevamo era del 2009, ed era stato acquistato da un’associazione come la nostra, che lo vendeva. Ma non era professionale. Ora stiamo facendo realizzare un telescopio proprio per noi, dalle Officine Marcon di San Donà di Piave, molto conosciute nel settore. In questo modo potremo osservare il cielo ancora meglio».
Ma... C’è un ma. Che getta una piccola ombra su un luogo di luce, come lo definisce la targa del 2001 messa in occasione della posa della prima pietra. «Abbiamo scritto più di una lettera all’amministrazione, spiegando che gli alberi che crescono attorno all’Osservatorio stanno rimpicciolendo sempre più lo spazio attraverso cui osservare il cielo» commenta amareggiato Perego. «Quest’anno abbiamo dovuto annullare alcune osservazioni, dal momento che il sole o la luna si trovavano sotto il filo degli alberi e quindi non si vedevano».
La questione è delicata, perché come spiegato dal sindaco Ermanno Zacchetti, la struttura si trova proprio in una zona in cui esiste un vincolo paesaggistico. L’amministrazione comunale assicura di provvedere alle potature, nei periodi dell’anno indicati, per cercare di favorire il più possibile l’attività degli astrofili. «Il nostro sogno è poi quello di ampliare l’osservatorio, magari realizzando un piccolo planetario» conclude Perego. «Un progetto che avevamo presentato ai candidati sindaci in campagna elettorale e che aveva trovato il favore anche di questa amministrazione».  
Eleonora D’Errico