13 Luglio 2018

Non una bomba, ma sicuramente un sasso in uno stagno che pareva oggettivamente un po’ fermo. Le dichiarazioni del senatore Eugenio Comincini, rilasciate ad
affaritaliani.it, di essere disposto a candidarsi alla guida della segreteria milanese del Pd hanno sicuramente colto un po’ di sorpresa l’ambiente politico meneghino. Raggiunto telefonicamente a Roma, l’ex sindaco di Cernusco fa chiarezza: «Il Pd deve guardare avanti e non rimangiarsi le scelte importanti fatte a livello governativo. Tornare indietro significherebbe farsi del male da soli. La sconfitta elettorale indubbiamente c’è stata e ha motivazioni articolate che vanno al di là del classico “colpa di Tizio o di Caio”. Noi dobbiamo capire dove vogliamo andare e non sterzare all’improvviso. L’orientamento italiano in questo momento è determinato da temi su cui non possiamo dare certe risposte, che sono tipiche della Lega e del M5S. Noi abbiamo una sensibilità diversa». Ed ecco la riflessione di Comincini che vira sulla politica locale: «Dobbiamo preoccuparci di ricostruire la nostra presenza sul territorio. Certi risultati amministrativi hanno evidenziato luci ed ombre. Abbiamo conquistato Comuni e, al tempo stesso, abbiamo perso feudi storici. Questo vuol dire che nessuno può cullarsi su nulla. Entrando nel dettaglio meneghino, è evidente che l’attuale rapporto tra Città Metropolitana e la provincia non soddisfa i Comuni. La questione è politica, serve un confronto diverso, molto più franco. Dobbiamo capire come sviluppare tutto il territorio milanese, senza vedere Milano come un organo a parte, bensì come una parte di un organismo». Ed ecco la conferma della sua candidatura a guidare la segreteria milanese: «La mia disponibilità l’ho messa sul tavolo. So che esiste un’incompatibilità con il mio ruolo di senatore, ma è una questione che riguarda altri esponenti del mio partito. La questione è superabile con una delega o con una modifica allo Statuto che si può fare al prossimo congresso nazionale». Ma  è pensabile un Comincini alla guida della provincia e al tempo stesso senatore? Ecco la risposta: «Certo, sarebbe un impegno rilevante, ma pare assodato che sono abituato a certi carichi. Comunque è tutto prematuro, ho solo messo in campo la mia disponibilità. Servirà un confronto e un dibattito per fare chiarezza su tanti punti».