21 Settembre 2018

Lunedì ha preso il via la settimana della Mobilità Sostenibile, e con questa il calendario di appuntamenti fuori dalle scuole cittadine in compagnia della polizia locale e dei volontari della protezione civile. Premiati con un simpatico braccialetto colorato tutti gli alunni e le alunne che, al suono della campanella, si sono presentati in bicicletta davanti ai cancelli del proprio edificio scolastico. Una bella iniziativa, “La mia città in bici”, pensata per promuovere l’uso del mezzo ecologico negli spostamenti di tutti i giorni.
Ad attendere i ragazzi fuori dalle scuole anche il primo cittadino Ermanno Zacchetti, il vicesindaco Daniele Restelli e l’assessore alla Promozione alla Ciclabilità Luciana Gomez che, per l’occasione (nel loro caso si può parlare anche di abitudine), hanno scelto di arrivare all’appuntamento sulle due ruote. «Per una città amica dell’ambiente ognuno deve fare la sua parte: gli alunni di piazza Unità d’Italia hanno fatto la loro arrivando a scuola in sella alla loro due ruote, ed erano tantissimi:  un bellissimo modo per inaugurare la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile» le parole del sindaco che nei giorni seguenti si è fatto trovare davanti alle altre scuole cernuschesi.
Se infatti lunedì il gazebo è stato montato in piazza Unità d’Italia, davanti all’ingresso della secondaria di primo grado, martedì e mercoledì il “comitato di accoglienza” si è spostato di fronte alle scuole di via Manzoni e Don Mìlani. Giovedì è stata, invece, la volta del complesso Mosè Bianchi, mentre oggi, venerdì 21 settembre, sono stati gli studenti del nuovo polo scolastico di largo Cardinal Martini a ricevere attenzione. L’ultimo appuntamento è previsto lunedì prossimo e sarà dedicato agli alunni e alle alunne dell’Aurora Bachelet che decideranno di arrivare a scuola in bicicletta. «Per noi, che abbiamo investito e continuiamo a investire in piste ciclabili, è fondamentale promuovere la mobilità dolce per diminuire l’impatto del traffico sulle nostre strade ed educare i ragazzi ad un modo diverso di spostarsi» il commento di Restelli.
Francesca Lavezzari