19 Novembre 2021

Sono ore di grande attesa per la politica cernuschese. La decisione del sindaco Ermanno Zacchetti di sospendere le deleghe al vicesindaco Daniele Restelli e all’assessore Mariangela Mariani, entrambi in quota Vivere Cernusco, quanto prima dovrà avere uno sbocco o in un senso (riassegnazione) o nell’altro (ritiro definitivo).  Al momento Restelli ha preferito non commentare, mentre Mariani è stata telegrafica: «Visto che la programmazione culturale ha già una delibera di indirizzo firmata, ho chiesto al sindaco di fare in modo che gli eventi proseguano e mi aspetto che sia così». Nella serata di ieri, giovedì 18 novembre, dovrebbe essersi tenuta una una riunione tra gli esponenti della lista civica per decidere cosa replicare a Zacchetti. E non tutto è scontato. Perché se è vero che Mariani è allineata con la decisione di non approvare il Dup, il Documento unico di programmazione 2022/24, presa in aula dai suoi due consiglieri Giordano Marchetti e Chiara Beniamino (che poi è la linea ufficiale della civica), non è così scontato che anche Restelli sia propenso alla rottura con il Pd. E come lui i consiglieri Debora Comito e Giovanni Cervellera, che al momento del voto hanno lasciato l’aula.
E a proposito del Pd, c’è da capire come intende comportarsi la sezione locale (ma a questo punto potrebbe intervenire anche il provinciale), guidata da Alessandro Sante Galimberti, con i due consiglieri Maurizio Rosci e Manuela Longoni. visto che anche loro hanno dato parere negativo al Dup. Per quanto riguarda Rosci, non è un segreto che sia sempre stato critico con la linea di Zacchetti. Prima si è proposto alle primarie, perdendole; poi, una volta eletto nel parlamentino in quota Pd, ha spesso dissentito in maniera esplicita su alcune decisioni prese da questa amministrazione. Ma il voto contro al Dup ha un peso diverso rispetto a qualche critica. Diventa difficile pensare che si possa continuare a fare finta che non ci sia un problema interno nel Pd.