01 Dicembre 2017

Non si arresta il dibattito sull’impianto di pirolisi di Cernusco. Il caso dell’inceneritore ha tenuto banco durante l’ultima seduta del consiglio comunale e continua a farlo anche fuori dall’aula. In seguito all’interrogazione presentata da Lorella Villa, in cui la consigliera pentastellata chiedeva aggiornamenti e chiarimenti in merito al Progetto di inserimento della nuova linea produttiva (l’impianto di pirolisi appunto) da parte della Tregenplast Srl, la risposta del sindaco Zacchetti non è andata a genio al M5S, che in una nota stampa scrive: «Il sindaco ha definitivamente chiarito che il ruolo del nostro Comune sulla questione pirolisi continuerà ad essere quello di mero burocrate». In particolare non è piaciuto il fatto che la giunta abbia sottolineato che “la prospettiva di realizzare un impianto di pirolisi sia un’azione privata” ribadendo che il Comune non ha competenza sul procedimento di valutazione di impatto ambientale, che invece spetta ad Arpa, a Città Metropolitana e alla Regione. I pentastellati, in parole povere, vorrebbero una risposta più chiara, senza mezzi termini, e concludendo il loro comunicato stampa chiedono senza giri di parole: “Il sindaco Zacchetti è favorevole o no all’installazione dell’impianto per il trattamento di materie plastiche a Cernusco?” Il commento di Villa Greppi non si fa attendere. «Sono un sindaco, non un tecnico» replica il primo cittadino. «Il mio dovere è tutelare la salute dei cernuschesi e assicurarmi che gli organi competenti in questa materia facciano correttamente la loro parte. Sono in contatto con i Comuni di Pioltello e Cassina, stiamo insistendo per prendere parte al processo decisionale, dal momento che legalmente non abbiamo altro potere». Il sindaco risponde anche all’accusa di non essere adeguatamente intervenuto sulla questione: «Quando la richiesta è arrivata, gli uffici l’hanno trattata come una pratica di richiesta urbanistica, come era corretto fare, dal momento che si tratta di una richiesta privata. E poiché  mancava la relazione tecnica di Arpa, non hanno dato il benestare all’impianto. Ora che sulla questione sono accesi i riflettori, il Comune sta facendo tutto quello che la legge permette per tutelare la salute dei cittadini».
Eleonora D’Errico