Lo scorso sabato, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, sono state inaugurate 15 targhe dedicate alle ville e ai palazzi storici cernuschesi, con tanto di QR code che è possibile scansionare per ottenere maggiori informazioni. Per tutta la cittadinanza è stato possibile partecipare a una visita guidata di questi luoghi, organizzata su due turni, durante cui sono stati scoperti i cartelloni intitolati alle attrazioni. A fare da cicerone, Mauro Raimondi, lo storico curatore del progetto, alla presenza dell’assessore alla Cultura Isabelle Leite e del sindaco Ermanno Zacchetti. E moltissime persone, provenienti sia da Cernusco sul Naviglio che dai Comuni limitrofi, hanno preso parte a questa iniziativa, formando una compagine variegata.
«Proprio questo è il senso di fare storia» ha infatti esordito Raimondi «creare un museo all’aperto perché tutti possano toccare con mano quei luoghi che abbiamo la fortuna di frequentare quotidianamente e che appartengono al nostro patrimonio culturale, oltre che personale, e che perciò meritano di essere valorizzati». Uno spunto da cui è originato l’intero progetto delle targhe, che ha mosso i suoi primi passi nel 2008, quando è iniziata la collaborazione tra lo storico e l’amministrazione comunale. «Negli anni ho lavorato insieme a Isabelle Leite, Rita Zecchini e Mariangela Mariani» ha continuato Raimondi, menzionando l’attuale e i precedenti assessori alla Cultura «con l’obiettivo di restituire importanza a corti, ville e palazzi di Cernusco. Adesso non abbiamo intenzione di fermarci qui, anzi. Pochi giorni fa ho incontrato dei turisti giapponesi intenti a leggere uno dei libri che abbiamo scritto sulla storia cernuschese e l’ho trovato molto bello perché significa che il nostro Comune sta entrando nel circuito turistico di Città metropolitana e giustamente, aggiungerei».
Su questa nota è iniziato l’itinerario guidato, a partire proprio da Villa Biancani-Greppi. Qui si è sveltata la travagliata storia di questo edificio, che coinvolge tradimenti, ristrutturazioni e passaggi di proprietà fino a diventare l’attuale municipio. Si è passati quindi al parco di Villa Alari, che, con tanto di teatro e piscina, ospitava l’intrattenimento della famiglia Asburgo durante i mesi di villeggiatura.
Quindi il tragitto è proseguito su quella che Raimondi ha definito «la via aristocratica per eccellenza di Cernusco sul Naviglio», via Cavour, per la presenza di tre ville di origine nobiliare: Villa Biraghi Ferrario, Villa Viganò e Villa Scotti. Qualche aneddoto: pare che nella prima ad oggi alberghi un fantasma, mentre la seconda fu casa dell’artista Vico Viganò, colui che per poco non dotò il Duomo di Milano di un campanile; Villa Scotti, invece, fu sede del Comune durante i tumulti fascisti.
Il percorso guidato è quindi passato per Villa Gervasoni, forse la prima villa cernuschese, Palazzo Tizzoni e Villa Uboldo, che ospita peraltro il Tempio della notte: un sistema di grotte artificiali che apre su quello che fu un vero e proprio tempio, dove nell’800 Ambrogio Uboldo ospitava cerimonie segrete, di probabile impronta massonica. Accanto alla struttura, è stata disposta anche una targa per celebrare il parco, adibito in passato ai divertimenti della nobiltà milanese, come il volo di mongolfiere e il bagno nel Naviglio.
Il tragitto si è poi concluso a Villa Fermini, che inaugura l’insieme di edifici non più aristocratici ma già borghesi. Queste le tappe toccate dalla visita guidata; mancano all’appello soltanto Villa Taverna, Villa Litta-Melzi, che si trovano a Ronco, e Villa Ghezzi, ubicata in viale Assunta, troppo lontane per l’itinerario a piedi che era stato pensato. La visita ha raccolto molto successo e anche l’assessore Leite ha commentato con entusiasmo: «Questo è un dono che il professor Raimondi ci ha fatto e che rimane come eredità ai ragazzi e a tutti i più giovani, perché la storia non la si studia solo sui libri, ma la si vive anche così». Non solo. Dopo affisso targhe a corti ed edifici storici si sta pensando anche alle cascine.
Chiara Valnegri